Reddito di cittadinanza a 101 boss della ‘ndrangheta. Un bel vaffa dovrà seppellire i 5Stelle

21 Mag 2020 12:41 - di Maurizio Gasparri

Le politiche sociali dei grillini sono basate sul criterio del parassitismo, ma talvolta sanno fare anche di peggio. Già nel passato erano emersi i casi di persone con precedenti penali che fruivano del reddito di cittadinanza. Adesso sono arrivati ad un evento clamoroso. Siamo alla versione 5Stelle della carica dei 101, e non ci riferiamo ai simpatici cani dalmata del celeberrimo capolavoro Disney. Ci riferiamo a 101 appartenenti alla ‘ndrangheta che, si è scoperto, percepivano il reddito di cittadinanza.

Ecco le politiche sociali di Grillo, della Taverna, di Di Maio e di Di Battista, che non portano lavoro né aboliscono la povertà, ma servono a sprecare soldi. Invece di investire quelle risorse per creare nuova occupazione, aiutando piccole imprese, i giovani soprattutto delle regioni più svantaggiate, hanno distribuito a pioggia, con scarsi criteri di selezione, soldi a destra e manca che sono finiti anche a una serie di lestofanti.

Ormai i grillini sono l’emblema del parassitismo, del premio ai peggiori. Parlavano di giustizia e di onestà, hanno finito per dare il reddito di cittadinanza a criminali, spacciatori e truffatori. Parlavano di trasparenza e si sono invece arroccati nel Palazzo per difendere i loro privilegi. Avevano le case popolari senza averne titolo come la famiglia della Taverna, hanno piazzato i compagni di scuola e gli amici di classe nei consigli di amministrazione di importanti società, infestano l’Italia. E nel Sud, avendo preso un sacco di voti e avendo oggi remunerato gli esponenti della ‘ndrangheta con il reddito di cittadinanza meriterebbero un’inchiesta per voto di scambio. Ma tanto già sappiamo che non gliela farà nessuno.

C’è sempre qualche toga un tempo rossa, oggi giallo-grillina, pronta a tutelarli. Pensate se fosse successo a un governo di centrodestra erogare il reddito di cittadinanza a esponenti della ‘ndrangheta. Avrebbero detto che era un nuovo capitolo della trattativa Stato-mafia. Invece la trattativa se la fanno tra di loro, dando a chi vogliono e prendendo quanto vogliono. Un bel vaffa, prima o poi, li seppellirà.

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