Niente fiori per Venturini, a 50 anni dalla morte. La prefettura nega l’omaggio all’operaio missino ucciso
Anche la memoria di Ugo Venturini subisce la stessa sorte di Sergio Ramelli. Vietata la commemorazione. Nemmeno una corona di fiori per l’operaio genovese, morto il Primo maggio di 50 anni fa. Lo denuncia il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Sergio Gambino. “Dispiace tanto il fatto che oggi, nonostante una formale richiesta, sia stato negato dalla Prefettura a due persone di poter deporre una corona. A ricordo di questo tragico evento”. Per la cronaca lo stesso è accaduto a Milano, dove sono stati multati alcuni ragazzi che, con mascherine e a debita distanza, ha portato dei fiori nel luogo dove venne ucciso Sergio Ramelli. Per mano dell’Autonomia operaia.
Vietata la commemorazione di Venturini
“Il primo maggio di 50 anni fa moriva dopo una lunga agonia Ugo Venturini. Militante del Msi”, ricordava Gambino ieri. “Morto per mani ancora oggi ignote. Colpito da una bottiglia di vetro riempita di sabbia. Mentre ascoltava un comizio di Giorgio Almirante. Mano assassina rimasta ignota, anche per colpa dello Stato. Che nei confronti di questi vili attacchi ha sempre avuto un atteggiamento ambiguo. Mi domando se con la stessa solerzia con cui si è negato di deporre una corona, nonostante si chiedeva autorizzazione a due sole persone, si sia applicata per identificare, denunciare e multare tutte quelle persone che durante le celebrazioni del 25 aprile hanno riempito le strade di tutta Italia al grido di “Bella ciao”.
Gianni Plinio e Giorgio Bornacin, storici esponenti della destra genovese, spiegano. “Commemorazione fermata dal contagio. La rimandiamo ad un altro momento, ma lo ricordiamo sempre”. “Dopo dodici giorni di sofferenze, l’operaio e volontario di una pubblica assistenza moriva. Proprio nella giornata del Primo di Maggio”, scrivono. “Invitiamo i genovesi di buona volontà a ricordarlo. Noi che abbiamo militato al suo fianco nel Msi continuiamo a farlo. Con immutato affetto e rispetto. Se non ci fosse stata l’emergenza in tanti ci saremmo ritrovati in piazza Verdi a rendergli un disciplinato omaggio. Lo si farà in altro momento”. Dichiarazione composta ma non priva di rabbia. Se si confronta il divieto di Genova con le manifestazione della sinistra il 25 aprile. Tollerate dal Viminale. E quindi dagli agenti che non hanno mosso un dito per sanzionare decine e decine di persone in piazza senza protezioni.
“Vogliamo, sperare – aggiungono Plinio e Bornacin – che se qualcuno, a titolo personale e nel rispetto delle normative, dovesse andare a deporre dei fiori sulla targa di Ugo, che si trova in piazza Verdi, non abbia ad essere vergognosamente sanzionato come accaduto a Milano”.