Meloni: la Camera boccia la nostra proposta sulle celebrazioni religiose. Aspettano gli ordini di Conte”
“Bocciato l’emendamento di Fratelli d’Italia al decreto-legge sul lockdown. Che avrebbe consentito di far ripartire, subito e con una data certa, le messe e le celebrazioni religiose. Con la presenza di fedeli nel rispetto delle norme anti-contagio. Quindi con i dovuti distanziamenti”. Lo ha annunciato con rammarico Giorgia Meloni.
Messe, Meloni: la Camera boccia il nostro emendamento
La bocciatura parlamentare della richiesta di FdI dimostra che l’unità nazionale per l’emergenza Covid-19 è solo a parole. La coalizione di governo alla Camera si guarda bene dall’approvare emendamenti di buon senso che giungano dall’opposizione.
“Abbiamo rifiutato la riformulazione del governo”, spiega la Meloni. Perché ha tentato di imporre a tutti l’emendamento del Pd. “Crediamo – aggiunge la leader di Fratelli d’Italia – che non si possa assolutamente prescindere da una indicazione certa. Almeno sulla tempistica delle riaperture. E derogare a questo principio significa continuare a consentire al governo piena discrezionalità. Nel rispetto di un diritto inviolabile sancito dalla Costituzione. Dispiace che il Parlamento abbia preferito una formulazione che, tradotta, vuol dire attendere che Conte ‘consenta’ ai fedeli di essere tali”.
Quella di Fratelli d’Italia per il rispetto della libertà di culto è una battaglia antica. Ieri la Meloni aveva sfidato la maggioranza su questo dema. “Domani – aveva detto – discuteremo gli emendamenti al decreto-legge sul lockdown. Che limita pesantemente le libertà e i diritti fondamentali degli italiani. Tra queste libertà c’è quella di culto, che il decreto calpesta impedendo la celebrazione delle messe con i fedeli . Fratelli d’Italia ha presentato un emendamento dice una cosa molto semplic. Le celebrazioni religiose si possono svolgere, nel rispetto delle norme anti-contagio. In tanti, anche nel governo e nella maggioranza, hanno contestato l’ultimo dpcm di Conte. E il no alle messe. Vedremo, in Parlamento, chi sarà coerente e voterà insieme a noi l’emendamento di FdI». Nessuno è stato coerente.