Il sarcasmo di Corona contro la Azzolina: «Un ministro con quelle labbra così…». L’ira della compagna Berlinguer

28 Mag 2020 15:58 - di Giorgia Castelli
Azzolina

Botta e risposta a CartaBianca tra lo scrittore-scultore Mauro Corona e la padrona di casa, Bianca Berlinguer. Ad accendere la miccia le parole di Corona sul ministro dell’Istruzione M5S, Lucia Azzolina. La Berlinguer ha chiesto all’opinionista un parere sulla proposta di far tornare in aula gli studenti più piccoli a settembre e senza limitazioni, ma non quelli delle superiori. E Corona ha risposto calcando la mano sul fatto che la grillina avrebbe un look troppo appariscente. «Non saprei perché, ma io della ministra non comprendo neanche certe labbra rosse, delle labbra improponibili. Un ministro con delle labbra così… bisogna essere seri».

Corona attacca Azzolina: la difesa della Berlinguer

Pronta l’ammonizione della Berlinguer. Le sue parole hanno fatto imbufalire la Berlinguer: «Beh, si mette il colore che piace a lei. Ogni donna si concia come vuole. Su questo devo intervenire, perché se fosse un uomo nessuno direbbe niente, ma siccome è una donna…non c’entra niente. Valutiamola in base al lavoro che svolge, non se mette o no il rossetto». Corona, dopo la strigliata, ha però risposto: «Ho dato un giudizio estetico, era troppo esagerata così».

Durante la trasmissione Corona ha fatto anche le sue valutazioni sul coronavirus e su come l’epidemia gli ha cambiato la vita. «Dopo questo periodo ho deciso che non farò più alcune cose che facevo prima – ha premesso – Ho riscoperto il mio tempo, tra qualche mese compirò 70 anni e non voglio più buttare via il tempo. Voglio andare a scalare, scrivere e fare le mie sculture che poi regalo».

Corona e il ritorno alla campagna

Nella puntata precedente lo scrittore-scultore, ospite fisso della Berlinguer, aveva auspicato un ritorno alla campagna dopo la terribile epidemia legata al coronavirus: «Io lo spero, sono anni che penso a questa cosa, sarebbe un miracolo. I borghi stanno morendo, così finalmente tornerebbero a vivere».

 

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