Il Pd stufo del ruolo di “badante” del M5S. Zingaretti sbuffa: «Così si torna al voto»

7 Mag 2020 13:11 - di Valerio Falerni
Pd

A mali estremi, estremi rimedi. Se il M5S fa danni (Bonafede) o si mette di traverso (sanatoria immigrati), Nicola Zingaretti risponde minacciando lo sganciamento della “bomba atomica“, cioè le elezioni anticipate. «Se questo governo non ce la fa, vedo difficile che si possa riproporre una maggioranza diversa», ha infatti dichiarato il leader del Pd ai microfoni di SkyTg24. Evocare le urne davanti ai Cinquestelle è come parlare di corda in casa dell’impiccato. Da quell’orecchio non ci sentono. I grillini sono pronti ad allearsi con chiunque, persino con l’odiato Berlusconi pur di allontanare il distacco dalla poltrona, che è certezza per oltre la metà di loro.

La crisi strisciante rilancia il ruolo di Renzi

La sortita di Zingaretti è anche indizio di un Pd sempre più in difficoltà nella veste di badante di Di Maio, Crimi e compagnia pentastellata. Difficoltà aggravata da un Renzi sempre più in modalità spina-nel-fianco. È una ministra di Italia Viva, Teresa Bellanova, a spingere per la maxisanatoria degli immigrati clandestini minacciando le dimissioni nel caso Conte non assecondi la proposta. La manovra ha un duplice obiettivo: ricordare che Iv è determinante, incalzare il Pd su un tema di sinistra. Sul primo Renzi avrà modo di passare subito all’incasso. Il centrodestra ha infatti depositato la mozione di sfiducia individuale al ministro Bonafede.

Italia Viva “spina nel fianco” del Pd

Se ne discuterà al Senato, dove i numeri della maggioranza sono ballerini. È prevedibile che Italia Viva subordinerà il proprio voto contrario all’approvazione in Consiglio dei ministri della maxisanatoria chiesta dalla Bellanova. Una mossa abile che consentirà a Renzi di dimostrare di essere lui e non il Pd l’unico, a sinistra, capace di imporre l’approvazione di provvedimenti “identitari“. E che nello stesso tempo provocherà un ulteriore salasso elettorale a danno dei Cinquestelle su un tema, quello dei migranti, che li spacca in due come una mela. Voti in uscita che potrebbero riportare il segno “più” nei sondaggi della Lega e, soprattutto, favorire il sorpasso dei FdI di Giorgia Meloni proprio sul M5S. A quel punto, comincerebbe tutta un’altra storia.

 

 

 

Commenti

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  • ADRIANO AGOSTINI 8 Maggio 2020

    E’ il ricatto che il PD fa al M5S. E’ come dire: se non fai quelloche diciamo noi (regolarizzazione dei migranti, ius soli, ecc.) ti minaccio di andare al voto e il M5S scomparirebbe.