Il governo s’è fatto rifilare il pacco dai cinesi: ha acquistato ventilatori che non funzionano
3 Mag 2020 11:17 - di Carmine Crocco
Il governo s’è fatto rifilare il “pacco” dai cinesi. Ha acquistato una partita di ventilatori. Ma dopo si è scoperto che non funzionano. Ecco come sono andate le cose.
Il 15 marzo la Aeonmed, fabbrica cinese di materiale sanitario con sede a Pechino, fa partire un container di ventilatori di sua produzione verso l’Italia, su richiesta del governo italiano.
Lo testimonia anche la pagina del loro sito (http://www.aeonmed.com/news_d.html?id=450) Le macchine in questione sono ventilatori polmonari per terapia intensiva, modello VG70.
L’azienda cinese riporta nella sua pagina come il governo italiano abbia ringraziato pubblicamente la società cinese, suonando l’inno della Rep-Pop Cinese all’arrivo di uomini e materiale-Circa tre settimane dopo, il 4 aprile, il ministro britannico Gove annuncia l’arrivo di 250 ventilatori polmonari acquistati in Cina dalla medesima azienda, Aeonmed, di Pechino.
Sono di un modello diverso da quelli mandati in Italia. Si tratta di ventilatori Shangrila 510 S, come scrive anche il Guardian (https://www.theguardian.com/uk-news/2020/apr/30/entire-order-of-250-chinese-ventilators-were-useless-despite)Ma queste macchine hanno dei problemi. Sono apparecchi mobili, utilizzabili più su ambulanze che negli ospedali, hanno una fornitura di ossigeno incostante,i tubi non rispettano le norme europee di sicurezza e non è possibile pulire adeguatamente i filtri.
Un gruppo di medici specialisti inglesi denuncia subito la pericolosità di queste macchine che invece che essere salvavita possono , al contrario, risultare letali.
Il dipartimento britannico di salute pubblica, che ha sede a Birmingham, ne blocca l’utilizzo e i ventilatori cinesi non vengono mai collegati ai pazienti.Della vicenda non si sa nulla fino a quando lo svela un’inchiesta dell’americana NBC news che riesce ad ottenere la lettera scritta dai medici inglesi.
Resta da capire se i ventilatori arrivati in Italia, diversi da quelli mandati in UK, siano efficienti o presentino gli stessi problemi.
Lo testimonia anche la pagina del loro sito (http://www.aeonmed.com/news_d.html?id=450) Le macchine in questione sono ventilatori polmonari per terapia intensiva, modello VG70.
L’azienda cinese riporta nella sua pagina come il governo italiano abbia ringraziato pubblicamente la società cinese, suonando l’inno della Rep-Pop Cinese all’arrivo di uomini e materiale-Circa tre settimane dopo, il 4 aprile, il ministro britannico Gove annuncia l’arrivo di 250 ventilatori polmonari acquistati in Cina dalla medesima azienda, Aeonmed, di Pechino.
Sono di un modello diverso da quelli mandati in Italia. Si tratta di ventilatori Shangrila 510 S, come scrive anche il Guardian (https://www.theguardian.com/uk-news/2020/apr/30/entire-order-of-250-chinese-ventilators-were-useless-despite)Ma queste macchine hanno dei problemi. Sono apparecchi mobili, utilizzabili più su ambulanze che negli ospedali, hanno una fornitura di ossigeno incostante,i tubi non rispettano le norme europee di sicurezza e non è possibile pulire adeguatamente i filtri.
Un gruppo di medici specialisti inglesi denuncia subito la pericolosità di queste macchine che invece che essere salvavita possono , al contrario, risultare letali.
Il dipartimento britannico di salute pubblica, che ha sede a Birmingham, ne blocca l’utilizzo e i ventilatori cinesi non vengono mai collegati ai pazienti.Della vicenda non si sa nulla fino a quando lo svela un’inchiesta dell’americana NBC news che riesce ad ottenere la lettera scritta dai medici inglesi.
Resta da capire se i ventilatori arrivati in Italia, diversi da quelli mandati in UK, siano efficienti o presentino gli stessi problemi.
e per fortuna ci sono 450 super esperti….. booooo!!!!
Il problema è molto più grave e generale: l’Italia, l’Europa hanno perso troppe filiere produttive, tra cui quelle dei prodotti biomedicali. Su Amazon si trovano oramai solo prodotti costruiti chissà dove, presumibilmente in Cina e dintorni, da ditte sconosciute che spuntano come funghi, già dalla descrizione dei prodotti c’è da preoccuparsi, se poi uno legge le recensioni… è ora di finirla con il “sistema Marchionne”, distruggere le produzioni italiane ed europee per risparmiare qualche euro, o qualche centesimo. E spesso perderci sopra: mancato ritorno degli investimenti, malfunzionamenti e richiami. Oltre a disoccupazione e povertà crescente.
Più che mancanza di fiducia nei confronti dei cinesi… Che ci inviano quasi sempre apparecchiature di tutti i tipi troppo spesso diffettisi, LA MIA È TOTALE SFUDUCIA NEI CONFRONTI DEL NOSTRO GOVERNO CHE HA DIMOSTRATO SPRISSIMAZIONE SE NON TOTALE INCAPACITÀ SU TUTTI I FRONTI,
LA QUASI TOTALITÀ DEI NOSTRI MINISTRI, HA MAI GESTITO NULLA…
COME POTETE PENSARE CHE POSSANO GESTIRE UNA NAZIONE..
MI MERAVIGLIA CHE CI SIA UN PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CHE NON LI MANDI A CASA TUTTI E I DICA FINALMENTE ELEZIONI
Il titolo e’ SBAGLIATO E FUORVIANTE PER OMISSIONE:
Si sarebbe dovuto intitolare “Il Governo INGLESE si e’ fatto rifilare il pacco…”
Ad oggi niente di simile risulta per la partita inviata in Italia.
Per favore, cerchiamo di essere seri e non scadere nei mezzucci di Repubblica:
Questa NON E’ UNA NOTIZIA, MA UNA POTENZIALE CALUNNIA TRAVESTITA DA NOTIZIA. La fornitura inglese riguarda un altro modello.Se le foto riportata corrisponde al modello italiano, sembra evidente che questo non sia adatto alle autoambulanze ma ad un ospedale. Invece che rischiare di fare BRUTTE FIGURE, CI SI DOCUMENTI BENE PRIMA, E, SE I VENTILATORI NON FUNZIONANO, NON SI ESITI A SPARARE AD ALZO ZERO. MA NON PRIMA. La Destra non perda le proprie abitudini di OBIETTIVITA’ E SERIETA’, altrimenti non si salva nessuno.
i cinesi sono nel mondo come i napoletani che fanno il pacco in italia e ancora compriamo merce da quella gente.
Aspettiamo che la Procura della Repubblica acquisisca il servizio di Report appena lo manderanno in onda.
Buon lavoro a tutti i ministri: Lamorgese (come Protezione civile), passando per Di Maio (sponsor ufficiale R.P.C.) e per finire a Speranza e con la speranza che la Corte dei conti apra un fascicolo per il danno erariale.