Il governo frena la ripresa delle attività: non è salute pubblica, ma ottusità burocratica
Se un rappresentante del governo, a mesi di pandemia, afferma che sulle mascherine si sono avute complicazioni; se tutti gli intervistati che potevano ricevere denaro negano di averlo ricevuto o la convenienza e facilità a riceverlo, e ciò a mesi dalla determinazione a concederlo; se incredibilmente si scopre oggi che l’aver chiuso le persone in abitazione ha causato contagio; se vi è scontro radicale tra Regioni e Stato Centrale, tra chi vuol ricominciare e chi vuole tardare, e tra un ipotetico primato della salute sull’economia, dico “ipotetico” giacchè non è che tra qualche mese cambierebbe la formulazione protettiva, ed intanto l’economia crollerebbe; se pur non avendo un soldo non vi è accordo nel governo neanche sul modo di fare debiti; se evdentemente vi è una fazione antimprenditoriale che vuole dissolvere l’impresa privata autosufficiente, odia anche il lavoratore, predilige il mantenuto passivo, inerte, alla mercè del soccorso statale… Potrei continuare. Vedo nero. La società civile fermenta, vuole, scalpita; parte della classe politica e burocratica frena, ferma, sorveglia. No, questa parte non vuole una apertura cauta, vuole una apertura sottomessa. Imprenditori, economia alla rovina in pugno ai burocrati e a talune forze politiche. Ormai lo scontro è spudorato.
Basti cogliere come gli “assembramenti” di Torino e Napoli sono stati multati e sorvegliati, basta vedere quanta gendarmeria percorre le città e gli angolini; basta a comprenderlo la accettazione del provvedimento dello Stato contro la Regione Calabria. Non è difesa della salute pubblica, è, sotto l’ammanto della salute pubblica, il dominio di un potere burocratico e di parti politiche dai progetti che supponiamo e che sono micidiali. Tutelassero la salute vi sono ipotesi di cura, non di vaccino!, di gran conto, le potenzierebbero, Invece cercano di irretire i movimenti della società civile. Attenzione a questo scopo! Lo Stato o meglio il Governo pensa a sorvegliare più che a favorire le “cure”. E suppone un vaccino, talmente lontano che potremmo morire, nell’attesa. Il Governo dell’Attesa.Di un ritrovato verrà connotato questo Governo, l’invenzione della Buropolitica, un rimando complice e complicato tra politica e burocrazia per invischiare il cittadino, intimidirlo di legalismi, soggiacerlo, lo scopo è ottenere una società civile dipendentissima e intimorita di sbagliare. E’ una tecnica totalitaria, riassorbe la società civile nella politica burocratica. Tutto quest mentre si prospetta un vero incubo, il dominio della AfroCina, vendita ai cinesi, demografia agli africani. Da studiare. Il fenomeno del XXI secolo, l’AfroCina.