I compagni del Manifesto lanciano l’appello da firmare: nessuno tocchi Conte

2 Mag 2020 14:46 - di Redazione

Una firma per Giuseppe Conte. L’iniziativa è dei compagni del Manifesto, quotidiano comunista. L’appello si chiama “Basta con gli agguati”. E viene proposto subito dopo che Renzi ha inferto un duro colpo alla credibilità del governo lanciando un ultimatum a Conte sul tema delle garanzie costituzionali.

Un tema che dovrebbe essere caro a quelli del Manifesto, sempre in prima fila quando si tratta di cantare le lodi della Costituzione “più bella del mondo”. Ma evidentemente la deriva securitaria ha contagiato anche la redazione del quotidiano comunista, più attento in questi giorni alla difesa di Conte e meno alla crisi che si profila dinanzi a milioni di lavoratori italiani.

L’apprezzamento per l’operato del governo

“Il nostro convincimento – recita l’appello del Manifesto – è che questo governo abbia operato con apprezzabile prudenza e buonsenso, in condizioni di enormi e inedite difficoltà, anche a causa di una precedente “normalità” che si è rivelata essere parte del problema. Molte di tali difficoltà dipendono infatti dallo stato di decadimento di gran parte del sistema sanitario, frutto di anni di scelte dissennate di privatizzazione e di una regionalizzazione sconsiderata e scoordinata. Ed invece sembra che tutto il male origini in questo governo, spesso bersaglio di critiche anche volgari e pretestuose, veicolate dai media”.

Il ragionamento del Manifesto è chiarissimo: meglio tenersi questo governo piuttosto che “gettare le basi per un altro governo: un governo dai colori improbabili o di pretesa unità nazionale, di cui non s’intravede nemmeno vagamente il possibile programma, tolto un disinvolto avvicendamento di poltrone ministeriali e la spartizione di cariche di alto rango”.

La stoccata contro lo show di Renzi

Dopo avere spiegato il senso politico dell’iniziativa, ecco l’attacco alle destre e ai renziani: “Dalla destra populista non ci attendiamo nulla e ce ne guardiamo. Non ci incantano le sue repentine conversioni al liberalismo nel nome del “tutto subito aperto, tutti liberi”. Ci preoccupano gli altri, invece, i democratici “liberali”, i grandi paladini della democrazia e della Costituzione, i cui show disinvolti e permanenti non fanno proprio bene al paese, anzi lo danneggiano”. Una firma per Conte e contro Renzi, dunque.

I nomi di chi ha aderito

Seguono i nomi di chi è si è affrettato ad aderire: Luigi Alfieri, Manuel Anselmi, Daniele Archibugi, Luca Baccelli, Laura Bazzicalupo, Francesco Belvisi, Gabriella Bonacchi, Stefano Bonaga, Michelangelo Bovero, Lorenza Carlassare, Barbara Carnevali, Thomas Casadei, Adriana Cavarero, Rita Cenni, Pierluigi Chiassoni, Dimitri D’Andrea, Anna Falcone, Alessandro Ferrara, Luigi Ferrajoli, Davide Ferrari, Antonio Fico, Anna Fiore, Antonio Floridia, Simona Forti, Vittoria Franco, Rita Fulco, Giunia Gatta, Marco Geuna, Valeria Giordano, Gustavo Gozzi, Riccardo Guastini, Barbara Henry, Alfonso Maurizio Iacono, Piero Ignazi, Enrica Lisciani-Petrini, Anna Loretoni, Sonia Lucarelli, Andrea Mammone, Giovanni Mari, Giacomo Marramao, Oreste Massari, Alfio Mastropaolo, Tecla Mazzarese, Maurizio Melucci, Gian Giacomo Migone, Andrea Pisauro, Pier Paolo Portinaro, Mariano Puxeddu, Lucia Re, Marco Revelli, Gianpasquale Santomassimo, Anna Soci, Siriana Suprani, Annamaria Tagliavini, Francescomaria Tedesco, Fabrizio Tonello, Nadia Urbinati.

Commenti

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  • Sibilio Raffaele 2 Maggio 2020

    Tutto per non andare a libere elezioni, e poi si chiamano democratici, una minoranza governa questo paese.