Fase 2, Meloni: «Lo Stato non sia nemico delle imprese e tolga tutti i vincoli che le stritolano» (video)
Una Giorgia Meloni diretta, precisa inequivocabile. Far ripartire le imprese è ora l’imperativo categorico perché la ripresa economica sostanzi veramente la Fase 2 dell’emergenza coronavirus. Ospite di Barbara D’Urso la leader di FdI ha ribadito tre punti fondamentali. Che oggi rilancia dai suoi profili social. Lo Stato non sia nemico delle imprese.
Meloni:, “Ripresa in tre mosse”
«Aiutare le imprese italiane a rimanere aperte deve essere una priorità. Basta assistenzialismo. Come? Liquidità immediata, abbassare le tasse ed eliminare tutti i vincoli di uno Stato oppressore: dalla fatturazione elettronica, agli Isa al tetto al contante. L’Italia riparte solo se si rimette in moto il suo tessuto produttivo, con il suo ingegno, la sua creatività e la sua bellezza».
«Noi non avremo tutti i mesi 50 miliardi di euro per fare asisstenza. I prossimi mesi molti imprenditori rischieranno la chiusura». Pertanto la liquidità immediata e l’assenza di paletti, oltre alla detassazione, saranno fondamentali, scandisce Giorgia Meloni. « Lo Stato deve indietreggiare».
Quanto alle risorse europee del Recovery Fund di cui si dovrà ancora discutere, afferma: «Dobbiamo vedere quanto saranno queste risorse, quella della Commissione sono insufficienti, e poi bisogna vedere quando arrivano: perché una cosa sono 80 miliardi oggi, una cosa spalmati negli anni». Già, tali risorse arriveranno nel gennaio 2021, se ci si accorderà in tal senso. Troppo tardi. «Quando sento – aggiunge – poi parlare di risorse strutturali da fare, come pare chiedere la Ue, mi vengono i brividi». Conclude con un monito, Giorgia Meloni. «Dobbiamo combattere, fare le trattative e vedere quando saranno chiuse, quali saranno i risultati».