Fase 2, è delirio di governo e amministrazioni locali. E a Roma la Raggi fa più danni del Covid…
È ormai chiaro che la Fase 2, quella che avrebbe dovuto segnare la ripresa a fronte di un netto contenimento dell’emergenza sanitaria, è la fase del caos e della protesta. Non ci sono le mascherine, mancano i tamponi, mancano test e applicazioni. C’è l’enigma sanificazioni e tutti sono ancora in attesa di regole. Intanto, da Milano a Palermo, sale il grido di protesta di commercianti e dei rappresentati delle categorie produttive che, un piano di rilancio politico ed economico insufficiente, se non inesistente, ha abbandonato. In questi giorni anche a Roma, anche nella lussuosa Piazza di Spagna, la protesta degli esercenti ha posto ulteriormente l’accento sulla necessità di intervenire con immediatezza se non si vuole che il salotto della Capitale chiuda definitivamente i battenti.
Fase 2, non solo il governo è inadempiente. Anche le amministrazioni locali
Ci sono affitti da pagare. Personale in cassa integrazione che non ha ancora ricevuto il sussidio. E, soprattutto, risposte non date. Si stanno costringendo i commercianti a ripartire con armi spuntate di fronte a una congiuntura difficile come quella attuale, che richiede anche investimenti immediati per poter seguire i necessari protocolli di sicurezza. Non c’è solo il governo centrale che si sta comportando da aguzzino. Ma c’è anche un’amministrazione locale che si volta dall’altra parte e pretende che gli esercenti si arrangino da soli. La condizione di Roma è quanto mai emblematica. Il sindaco Raggi ha perfino ripristinato il pagamento sulle strisce blu, creando un disagio enorme ai cittadini, che saranno costretti a riprendere i mezzi pubblici congestionandoli e aumentando il rischio contagio. Ma d’altra parte, da un personaggio che fa passare la riapertura dei parchi pubblici come una grande concessione che viene fatta dal governo e dice ai romani che questa concessione devono però meritarsela.
A Roma, per esempio, la Raggi rischia di fare più danni del coronavirus…
La manifestazione di Piazza di Spagna è un grido di allarme che non va sottovalutato e che non merita l’indifferenza della Raggi. Se perfino gli esercenti che hanno presumibilmente alle spalle grandi marchi o multinazionali protestano perché si trovano con le spalle al muro, allora figuriamoci lo stato di prostrazione dei piccoli negozi. Che ha fatto la Raggi per loro? Eppure al governo c’è il suo partito e un presidente del consiglio che hanno scelto. Come giustifica la totale indifferenza verso il commercio, anche quello ambulante? In altre circostanze e con altri governi dalla Capitale si sarebbe levato un grido di dolore che avrebbe smosso le coscienze di tutti. E invece nell’epoca Raggi c’è solo un complice silenzio e un colpevole abbandono. Ancora pochi mesi e finalmente i romani potranno liberarsi di un’incapace che ha fatto più danni alla città del coronavirus.
Non vedo l’ora che termini il mandato alla Raggi.
Quello che ha fatto, anzi non ha fatto!
Una delle città più belle al mondo è stata umiliata da questo Governo.
scioccato dall’impresentabile Marino, d’impulso votai Raggi. Fu la peggior stupidaggine della mia vita aver contribuito ad accollarci questa arrogante incapace che insegue il consenso con atteggiamenti sinistroidi e facendo la sceriffa in questa colossale truffa delle cosiddette misure di contenimento. Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa.