Discoteche in crisi, qualcosa si muove: incontro in rete dei “butta-ti-fuori” con governo, FdI e sindacato

4 Mag 2020 10:50 - di Redazione

Ci voleva una videoconferenza organizzata dal comitato spontaneo dei cosiddetti “buttafuori“, gli addetti alla sicurezza che lavorano nelle discoteche, per far finalmente incontrare le parti? Per almeno aprire un canale di dialogo, tra il comparto dell’intrattenimento e questo governo. E già questo la direbbe lunga sui metodi adottati da questo esecutivo. Ma tant’è, che è avvenuto così il primo confronto – in questa settimana comunque si replica – tra il sottosegretario al Mef, il grillino Alessio Villarosa, il deputato Marco Osnato, che in Fratelli d’Italia si occupa del settore attività produttive, e il presidente nazionale del Sindacato Nazionale dei Locali da Ballo (Silb-Fipe), Maurizio Pasca. A condurre e moderare gli interventi, tra i quali quello di Fabio Schiuma di Riva Destra, movimento federato a FdI, il quale da sempre si batte per l’istituzione degli assessorati alle politiche della vita notturna, il presidente del comitato “Butta-ti-fuori”, Fabio Faro Pompili.

Discoteche, il giro d’affari

Proprio Pasca, lamentando la totale assenza di dialogo con il governo, ha subito illustrato i numeri della categoria: «Nel complesso, considerati non solo locali e indotto ma gli eventi in senso lato, si tratta di un giro d’affari di 65,5 miliardi di euro. Con un impatto sul Pil di 36,2, per un totale di occupati pari a 569mila addetti (stima su dati Oxford Economics e Istituto Astra Ricerche/ADC Group). Di questi, i soli locali coprono 7 miliardi e mezzo, per un totale di 400.000 occupati. Se consideriamo solo le discoteche aderenti a Silb, sono 50.000 addetti e 4 miliardi di fatturato».

Discoteche, il dibattito

Di contro, il rappresentante del governo si è dichiarato pronto ad aprire un dialogo. Villarosa ha infatti ribadito con annunciata serietà di intenti, il suo impegno, iniziando a mettere sul tavolo un percorso di lavoro condiviso. Ha anche prospettato alcuni primi provvedimenti di soccorso concreto alla categoria. Osnato, da parte sua, ha ribadito l’impegno costante del suo partito e pur apprezzando gli intenti del collega sottosegretario pentastellato, ha tuttavia ricordato come molte delle idee lanciate dallo stesso, fossero in realtà contenute in emendamenti al Cura Italia, presentati da FdI, da sempre in contatto con il Silb, ma bocciati dalla maggioranza. Parole e toni costruttivi, che comunque ai tantissimi titolari di locali di tutta Italia sono suonati come musica. Ecco la lista: Piper Club, The Sanctuary,  Planet, Circolo degli Illuminati, Neo club, Rashomoon, Orion, solo su Roma, ma anche Cocoricò e Price di Riccione, Muretto di Jesolo, Extra Extra di Padova, Altromondo Studios di Rimini e Circoloco. Tutti collegati su invito di Faro Pompili, insieme a promoters di Puglia, Sicilia e Sardegna e società di server.

Le proposte di due due dj

Ad alimentare il dibattito con proposte concrete anche due noti dj, Farfa e Coccoluto, i quali hanno all’unisono auspicato un forte compattamento del comparto, in tutte le sue sfaccettature, e concordato sull’idea degli assessorati alle politiche notturne, per quella istituzionalizzazione finora mancata. Tutti si sono impegnati a fornire idee e suggerimenti, che saranno così raccolti dal comitato di Faro Pompili, per dare una base di partenza, comprese ovviamente le proposte finora inascoltate del Silb, in occasione della prossima videoconferenza. L’impegno di un autorevole esponente di governo c’è, lo sguardo attento, ma costruttivo delle opposizioni pure, seppur la domanda sia sempre la stessa: serviva un volenteroso, e oggi ovviamente disoccupato, buttafuori per avviare quella che dovrebbe essere una prassi? (Continua, speriamo).

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