Di Matteo deve chiarire tante cose, Bonafede si qualifica da solo: sono uno peggio dell’altro
Nella querelle televisiva in corso in questi giorni tra il pm Di Matteo e il sedicente ministro Bonafede non sappiamo a chi attribuire la palma del peggiore. Se Di Matteo aveva qualcosa da dire rispetto a presunti incarichi che gli sarebbero stati offerti da Bonafede e che poi il ministro avrebbe ritrattato, doveva parlare per tempo.
Di Matteo, ci sono cose che non si dimenticano
D’altra parte Di Matteo di cose da chiarire ne ha tante altre. Vorremmo sapere, ad esempio, le motivazioni delle sue scelte al tempo delle indagini sul finto colpevole di via D’Amelio, Scarantino. Vorremmo sapere come siano state valutate le sue iniziative dell’epoca, che non possiamo né dimenticare, né archiviare. Quella vicenda noi non la dimentichiamo, nonostante Di Matteo, dopo avere subito delle valutazioni critiche sul suo operato da parte della Procura Nazionale Antimafia, abbia poi optato per una carriera al Csm.
Bonafede non è in grado di governare la Giustizia
Quanto a Bonafede, si qualifica da solo. Mettere una figura del genere a governare la Giustizia in Italia è persino peggio che aver messo la Azzolina alla Pubblica Istruzione. Vedere lo Stato tritato in questa diatriba tra Di Matteo e Bonafede è davvero mortificante. Di Matteo interviene a scoppio ritardato pluriennale, cosa che non gli fa molto onore.
Troppi punti ancora da chiarire
Bonafede poi deve spiegare perché lo ha chiamato, lo ha accantonato, lo ha considerato prima utile poi addirittura ingombrante. E anche perché, cosa gravissima, era a conoscenza del contenuto di alcune intercettazioni avvenute tra i boss al 41 bis, visto che il nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria riferisce esclusivamente alla magistratura.
Di Matteo non brilla, Bonafede è inadeguato
La verità è che certe figure fanno semplicemente indignare per tutto il loro operato, Bonafede in primis, ma anche Di Matteo non ha brillato. Ci sono vicende giudiziarie ancora da chiarire e soprattutto ci sono le ingiuste accuse che, anche per suo tramite, sono state avanzate nei confronti dei veri nemici della mafia come il generale Mario Mori. E questo non lo possiamo dimenticare.
Buonafede, un ministro della giustizia che non sa che per rendere esecutiva una sentenza si necessita di Precetto e Pignoramento e non di Decreto ingiuntivo come, il presunto ministro, volle veementemente sostenere.