Ci voleva il Covid per mettere Trieste sotto il dominio afghano (video)
Mentre penso se e come poter essere a Roma il 2 giugno a gridare basta a questo governo di dilettanti allo sbaraglio che ha recluso una nazione intera, mortifero per l’Italia, le imprese, le famiglie, mi aggiro perplesso per la mia città, Trieste.
Qui, dalla settimana scorsa, siamo un po’ meno in prigione, rispetto ad altri connazionali meno fortunati: la Regione a guida Fedriga comprende che la blindatura e il cosiddetto “distanziamento sociale” condannano a morte imprese ed economia. In realtà tutte le attività che hanno a che fare con la socialità e l’incontro degli uomini, che è poi la nostra essenza figlia dell’agorà, hanno subito e subiranno colpi drammatici: molti non riapriranno mai, altri licenzieranno la metà e più dei dipendenti, famiglie intere non avranno tra poco da mangiare. Il governo promette e tace. E non scuce un soldo per la nostra gente.
Il Covid regala Trieste al dominio afghano
Passo, a dovuta distanza, tra donne e uomini rispettosissimi delle regole, come da antica tradizione asburgica: incrocio ragazzi, loro sì un po’ piu vicini: tutti rigorosamente con le mascherine, come in un gigantesco film di fantascienza.
Poi però incontro gli assembramenti, quelli sì vietati, ma per taluni le regole non valgono. Sono afghani, pachistani, poi in misura minore, bengalesi e africani; a Trieste. Seduti a terra, agli angoli, sulle panchine, sulle aiuole o sotto gli alberi, meglio se con cellulare; oppure camminano a gruppi (le mascherine sono un optional) occupando il marciapiede, cosa loro ormai. Questi non li multerà nessuno e se anche qualcuno lo facesse sarebbe lavoro vano: possono agire come ritengono. Tempo fa un gruppetto catturò un piccione e se lo mangiò sanguinolento e spiumato nella piazza dedicata ad Oberdan. Non sapevano che qui non si può…
Chi sono, da dove arrivano? Noi ci siamo abituati ormai, ma l’abitudine non è buon segno perché è così che ogni giorno si perde libertà, identità, sovranità. E’ l’onda della “rotta balcanica”, quella che non fa notizia come gli sbarchi di 500 persone alla volta traghettati dalle ONG sulle coste dell’Italia insulare e meridionale. Ma arrivano ogni giorno e ogni notte, cinquanta, ottanta, cento. Questi giungono a piedi e la Turchia riapre ad intermittenza le porte per ricattare l’Italia e l’Europa e farsi pagare. Erdogan lo disse chiaro.
Li incontri a gruppi dalla frontiera
Qui a Trieste gli afghani li vedi con i loro tuniconi che ti ricordano quelli delle immagini coi russi a Kabul, oppure piuttosto con le tute di fattura cinese donate loro dai passeur o magari rivestiti delle ONG. Se prendi le strade dell’altipiano li incontri a gruppi che scendono dopo aver passato la frontiera con la Slovenia. Nei sentieri e nei boschi del Carso e della Val Rosandra, dove un tempo si facevano le passeggiate, trovi imbarazzanti mucchi di scarpacce e vesti cenciose abbandonate a testimonianza dell’arrivo a destinazione, documenti d’identità bruciati e fatti a pezzi che svolazzano tra le siepi. C’è una grotta piena di questa robaccia.
Alcuni li intercettano, altri chissà. La Polizia ha allestito un tendone di prima accoglienza sul confine, quando invece sarebbe da aspettarsi che si provvedesse a respingerli.
E mentre noi viviamo reclusi, si ingrossa la grande marcia della rotta balcanica. Migliaia di italiani intanto sono ancora bloccati in diversi paesi nel mondo e non riescono a rientrare. Il governo non li aiuta e Di Maio dichiara che “non possono rientrare tutti perché aumenterebbero il rischio pandemia”.
Vien voglia di piangere ma sarebbe piuttosto l’ora di ribellarsi.
Italiani in casa… Trieste invasa dagli afghani
Pubblicato da 7Colli su Sabato 16 maggio 2020
visto che il governo centrale se ne frega portateli a Roma e scaricateli davanti ai centri di potere parlamento, viminale, ministero degli esteri ecc.
La domanda da porsi è cosa ci fanno in Italie e in Occidente queste persone che non condividono nulla con la nostra cultura, religione e leggi. Vengono da Paesi lontani e evrebbero potuto travare accoglianza in Nazioni molto più vicini a loro anche dal punto di vista culturale e religioso. Vengono in occidente e invece d’integrarsi pretendono da noi il cambiamento verso la loro cultura ma siamo proprio diventati scemi?.
Sempre due pesi e due misure!!!!! A qualcuno conviene!!!!!!
” Faremo le barricate!”
On. Meloni l’ha detto tante volte, ma alle parole non sono seguiti i fatti.
La Bellanova se n’è fatto un baffo anzi un pianto finto delle sue barricate.
La dittatura comunista è in atto. Non mi dica che non ci sono i comunisti in Italia, ci
sono ed adottano metodi staliniani.
Sono deluso:
Cordiali saluti
Pasquale Masellis
Per Conte & compagni é tu ok.
Solamente spot televisivi da parte di: Di Maio, Gualtieri, Lamorgese, Speranza, Bellanova, Azzolina, Boccia, Patualelli, Spatafora, Buonafede e per finire Arcuri.
Una compagine così non si era mai vista. Cosa li accomuna: l’incapacità, l’ignoranza, il protagonismo, l’esibizionismo e la solidarietà reciproca, si coprono senza indugi. Arroccati sulle proprie poltrone e se il Paese va alla malora poca importa.
Solamente con i forconi possiamo cacciarli.
L’ora di ribellarsi è già passata. Ricordiamo Gesù nel tempio con la frusta
TUTTA OPERA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E DEGLI INTERNI , DUE EMERITI INCAPACI E SCALDA SEDIA, NON PROTEGGONO UN BEATO CAZZO MENTRE DOVREBBERO CHIUDERE I CONFINI A QUESTA INTRUSIONE CHE CI PORTERA’ AD UNA ITALIA ISLAMICA DENTRO AD UNA ITALIA CIVILE OCCIDENTALE. BASTA GUARDARSI INTORNO. DUE EMERITI INCAPACI, PER NON DIRE IDIOTI.
Ma l’Italia ha degli accordi bilaterali con Bangladesh,Afghanistan,Iran,Irak,Pakistan ?
In tal caso e l’ho già ripetuto varie volte , un volo mensile e riportali a casa !
Dopo qualche tempo si spargerebbe la voce e si renderebbero conto che è inutile partire !!
Ormai l unica cosa sensata da fare è ribellarsi
A Noi, chiedono di rispettare rigidamente le regole,Conte e compagnia,mentre gli stranieri fanno ciò che vogliono in casa nostra…Che razzismo al contrario!
Prima Repubblica e sinistra hanno partorito questa Italia! E il popolo, che si vende per 30 denari, da loro ancora poltrone per continuare lo scempio! Fin quando non ci sarà coscienza potremo solo essere conquistati!
Ormai siamo uno stato allo sbando. Governati da ipocriti incapaci e non votati. Confermo la costante voglia di piangere ma più forte che mai la voglia di ribellarci per far riisorgere questa meravigliosa NAZIONE che è L’ITALIA.
Prima gli Asburgo, poi i titini, adesso gli afghani. Complice il covid-19. Dio volesse che il 2 giugno – data non precisamente foriera di ricordi pacifici (ricordiamo che Umberto II partì dall’Italia per evitare una guerra civile, dato che il referendum dava esiti non ben chiari) – qualcuno con la memoria lunga auspicasse il ritorno della Monarchia. Sarebbe forse la volta che non soltanto il governo Conte ma tutto l’apparato repubblicano senta di avere finalmente le ore contate.