Caruana Galizia, cortocircuito nelle indagini: un praticante della Procura ora difende l’imputato

13 Mag 2020 16:20 - di Paolo Lami
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La famiglia della giornalista investigativa maltese Daphne Caruana Galizia, assassinata con un’autobomba il 16 ottobre 2017, definisce ”opaca e inutile” l’indagine avviata dal ministero della Giustizia di La Valletta. Che sta svolgendo accertamenti dopo che Carles Mercieca, che lavorava da 14 mesi presso l’ufficio del Procuratore Generale, ha lasciato il suo incarico. Per entrare a far parte del team dei difensori di Yorgen Fenech. Cioè l’uomo d’affari accusato proprio di essere il mandante dell’omicidio della reporter.

Un cortocircuito che sta allarmando anche la Comunità Europea.
Proprio ieri lo speciale rapporteur del Consiglio d’Europa per il caso Caruana Galizia, l’olandese Pieter Omtzigt, ha scritto una lettera alle autorità maltesi. Ed ha espresso il “forte sospetto” che il giovanissimo  Mercieca sia stato assunto dalla difesa del miliardario Fenech perchè in grado di fornire informazioni sulla Procura.

Analoghi sospetti sono stati sollevati dalla famiglia della giornalista maltese. Uccisa mentre indagava su una rete di corruzione fra affari e politica.

Ora la Fondazione intitolatata a Daphne Caruana Galizia sostiene che, Joseph Azzopardi, l’ex-giudice incaricato dell’indagine, ”è ampiamente rispettato” dalla famiglia della blogger. Ma che ”la questione centrale è estranea all’ambito dell’indagine”.

L’inchiesta del ministero della Giustizia maltese, secondo la Fondazione ”può solo verificare se l’ufficio del Procuratore Generale ha seguito le regole applicabili” quando vengono ”utilizzati fondi pubblici”.

Ma, aggiunge la famiglia della giornalista assassinata, ”non può stabilire l’origine e l’ampiezza dei rapporti tra Charles Mercieca”, dipendente della Procura ”e Yorgen Fenech, l’uomo accusato dell’omicidio di Daphne Caruana Galizia” o ”componenti della squadra di difesa di Fenech”.

Secondo la Fondazione della famiglia della blogger maltese l’indagine del ministero della Giustizia ”non può escludere la possibilità che Mercieca abbia avuto accesso, non autorizzato, alle informazioni in relazione all’accusa di Fenech e alle eventuali azioni penali future”.

La Fondazione ha anche scritto al Procuratore Generale ”per chiedere clausole di non concorrenza standard nell’utilizzo dei suoi contratti” .

E ha sollecitato la Commissione Giustizia, che ha funzioni costituzionali e che sovraintende al funzionamento dell’amministrazione giudiziaria, a ”revocare il mandato di Mercieca”.

Giovanissimo, una fresca laurea in tasca conquistata nel 2017, Mercieca ha lavorato per due anni anche nella Business Unit Legal della Deloitte, una delle società di consulenza più importanti a livello mondiale, . E fra il 2016 e il 2017 è stato vicepresidente della GhSl, la Ghaqda Studenti tal-Ligi“(in maltese, ndr) cioè l’Associazione degli studenti della legge di Malta. Poi, dopo l’esperienza negli uffici del Procuratore Generale, il grande salto nel team di difensori del miliardario Fenech. Che è accusato dell’omicidio della giornalista.

Anche i tempi sono fortemente sospetti.
“La settimana scorsa, ha lasciato l’Office of the Attorney General alle 5 del pomeriggio. Ed il giorno dopo, alle 9 del mattino, già faceva parte della difesa di Yorgen Fenech“, dice Corinne Vella Galizia, sorella della reporter ammazzata con un’autobomba il 16 ottobre 2017.

”Piena giustizia – conclude la famiglia della blogger investigativa assassinata – significa porre fine alle pratiche corrotte scoperte da Daphne Caruana Galizia”.

 

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