Carceri, Renzi se la fa sotto e non sfiducia Bonafede. Travaglio, commosso, ringrazia
Tanto rumor per nulla. Anzi, è del tutto incomprensibile perché, pochi minuti prima di parlare al Senato su Bonafede, Matteo Renzi aveva annunciato il suo intervento come «uno dei più difficili della mia vita». In realtà, è mancato tutto: suspence, pathos e soprattutto la politica, che pure ritiene aver profuso a piene mani. A meno che non ritenga “politica” aver barattato il “no” di Italia Viva alle mozioni di sfiducia contro il Guardasigilli con qualche poltroncina. O l’accordicchio rimediato sulla sanatoria per i migranti imposto dalla Bellanova, la sua pasdaran.
Piroetta di Renzi atterrito dal voto anticipato
Era prevedibile che non piovesse dopo tanto tuonare. Renzi e la sua sigla devono sopravvivere. Il solo accenno alla crisi di governo ventilata da Pd e M5S lo ha indotto a rivedere i suoi propositi bellicosi. L’unica soddisfazione che si consente è quella di non citare gli alleati, ma solo Conte. È a lui che rinnova fiducia, pur aggiungendo che «tuttavia ancora molto è da fare». Il resto è una pigra rivendicazione di garantismo intervallata dalla rievocazione di passate dichiarazioni giustizialiste di Bonafede. Era quello l’albero cui Renzi poteva “impiccare” il grillino, ma non l’ha fatto.
Lo sfottò di Calenda: «Mastella è più coerente»
Alla fine, chi l’ha sfangata, persino più di Bonafede è proprio Renzi. I sondaggi lo danno sotto il tre per cento. Rompere ora equivarrebbe ad un suicidio. Per questo, c’è chi lo sfruculia canzonandone le pose gladiatorie non seguite da fatti. Il più lesto a tuittare è Carlo Calenda. «La montagna – scrive il leader di Azione – ha partorito una presidenza di commissione. Come al solito. Più retorico di Conte, meno coerente di Mastella. Come un ottimo presidente del Consiglio si possa ridurre a questo non lo capirò mai. Che peccato». Più criptico l’eurodeputato grillino Ignazio Corrao, che paragona Renzi al protagonista di House of Cards: «Renzi è Frank Underwood», dicendosi certo che «lo prenderà come un complimento». Bisogna vedere se l’intende così anche lui.
la colpa non è di renzi o travaglio e buonafede o chi si voglia, la colpa è dell’inquilino del quirinale che non dice mai nulla la mummia parla solo del passato e mai del presente il PdR doveva mandare a votare gli Italiani almeno ci sarebbe stato un governo votato da tutto il popolo ora purtroppo è troppo tardi x rimediare vedrete che fra non molto sbarcheranno in itaglia altro che 180mila clandestini si sta arrivando a una guerra civile e purtroppo tutta la dx ne è consapevole e chi ha comandato negli ultimi anni ne è complice fino al collo altro che i morti di corona virus in ITALIA sarà una strage altro la cassa integrazione non pagata tra non molto si pagherà con la propria vita l’indifferenza l’arroganza e la prepotenza di che ci ha governato fino ad oggi——ma dove sono i trecentomila fucili di cui parlava Bossi.
Credere che Renzi abbia voglia di far cadere il governo e andare alle elezioni, dove il suo partito rischia di sparire, penso che sia solo un nostro pio desiderio..
Egr. Matteo Renzi,
alla mia veneranda età in politica ho visto di tutto e il contrario di tutto. Solo una cosa non si può fare non solo perchè è disdicevole:
fare l’opposizione tutti i giorni in TV e poi stare sempre con il Governo in Parlamento, anche quando il Governo assiste inerme alla scarcerazione dei mafiosi.
Questi comportamenti alla fine portano solo alla Sua disfatta totale, i continui sondaggi per quello che valgono sono la riprova. Sinceramente me lo auguro, non per me, ma per l’Italia.
Lei ha messo in piedi questo governicchio che ci sta massacrando con il quale forse si sparte anche qualche poltrona, ma la politica, quella con la P maiuscola, proprio quella che dimostra di conoscere poco, è un’altra cosa. Avevo nella Sua nuova formazione anche una speranza per il quadro politico italiano, ma purtroppo quando si ha a che fare con i sinistrorsi la storia è sempre questa.
Ing. Angelo Cuicchi
QUANTI MESCHINI NELLA NOSTRA CLASSE POLITICA!!!!! VERGOGNOSI!!!
Chissà perché mi viene da pensare alle parole che il grande Alessandro fa pronunciare al Conte Attilio in merito al comportamento di padre Cristoforo “con quel suo fare di gatta morta, e con quelle sue proposizioni sciocche, io l’ho per un dirittone, e per un impiccione”.