Bonafede beccato con le dita nella marmellata: i grillini dalle foto in autobus ai voli di Stato
Bonafede e quel “meeting importante”
Bonafede, infatti, stava partecipando a un vertice Italia-Francia e ha lasciato anticipatamente la sede dell’incontro a Napoli per essere presente in aula prima del definitivo voto finale sul suo provvedimento. Ma nonostante i tentativi e lo spostamento speciale, Bonafede non solo ha lasciato un meeting importante, ma non è riuscito nemmeno a parlare in aula a Roma.
Le campagne d’odio
Uno spreco di risorse pubbliche ingiustificato e ingiustificabile. Dopo aver passato anni allestendo campagne di odio contro i politici giudicati al pari di ladri e approfittatori, dopo aver insultato ministri e premier per aver usato legittimamente voli di Stati, adesso anche i grillini vengono beccati con le dita nella marmellata. Che ipocrisia. Li ricordiamo che andavano a piedi al Quirinale o che si recavano in Parlamento in autobus e ce li ritroviamo ospiti di voli di Stato per arrivare da Napoli a Roma.
Tra populismo e propaganda
Un esponente di governo, un primo ministro, un presidente di Camera o Senato hanno il dovere di avere la scorta o di utilizzare corsie preferenziali non solo per la loro sicurezza, ma soprattutto per garantire l’incolumità dei cittadini italiani. Il populismo e la propaganda dei grillini contro la casta ha voluto ignorare tutto questo, ma quando poi sono arrivati al potere hanno fatto peggio dei loro predecessori.
Bonafede andava cacciato
È tempo che i finti moralizzatori tornino da dove sono venuti, che i presunti fustigatori paghino in prima persona per i danni che hanno fatto. I grillini hanno perso credibilità ma stanno riducendo l’Italia un colabrodo. Bonafede non andava sfiduciato, andava cacciato dal governo, dal Parlamento e messo in condizione di non poter più nuocere al Paese. I grillini, basta conoscerli per evitarli.