Avellino, anche il sindaco Pd nel coro contro De Luca per l’ordinanza anti-movida (video)
Il sindaco va nella zona della movida. Raduna i giovani in un maxi assembramento e dirige i cori contro l’ordinanza della Regione ritenuta troppo restrittiva. Succede ad Avellino. Protagonista, Gianluca Festa, 45 anni, del Pd, come l’obiettivo dei suoi strali: il governatore De Luca. La protesta del primo cittadino ha anche una matrice campanilistica. Gli smartphone lo hanno infatti immortalato mentre intona cori da stadio contro «i salernitani», con evidente allusione alla città di De Luca. Dalle immagini si vede che in un primo momento, Festa tenta di evitare l’ assembramento. Ma poi cede alle insistenze e si accoda agli slogan del “popolo della notte“.
Gianluca Festa minimizza: «Goliardia»
Sindaci e governatori stanno combattendo in Campania una guerra a colpi di ordinanze. A dare il “là”, è stato De Magistris. Sul suo esempio, anche Festa aveva emanato un’ordinanza meno restrittiva di quella di De Luca. Ora però deve guardarsi dal coro di critiche sollevato dal suo comportamento. Il Pd è in imbarazzo e il centrodestra ne ha chiesto le dimissioni. Ma lui difende il suo operato lisciando i giovani per il verso giusto. «Con loro sono a mio agio», fa sapere. E assicura: «Ero lì solo per assicurarmi che la ripresa della movida avvenisse nel pieno rispetto delle regole». Il resto è stato solo un «fare scherzoso e goliardico». Insomma, una «tempesta in un bicchier d’acqua».
Pd in imbarazzo. De Luca nel mirino anche di De Magistris
Ma nel suo partito non tutti la pensano così. E c’è chi gli chiede di scusarsi, mentre un esponente delle “Sardine” lo ha denunciato in Procura. E mentre tra Avellino e Salerno rimbalzano le accuse, a Napoli resta irrisolto il conflitto tra le ordinanze contrapposte sulla movida tra sindaco e governatore. Quella di De Luca fissa all’una di notte l’orario di chiusura dei bar e vieta a partire dalle 22 la vendita di alcolici da asporto. Quella di De Magistris, consente l’apertura dei locali fino alle 2.30 o alle 3.30, a seconda dei giorni, e vieta l’asporto di alcolici solo a partire dalla mezzanotte. «Noi obbediamo al sindaco», ha tagliato corto il comandante della Polizia municipale. La guerra è solo all’inizio.