Wuhan prova a ripartire, ma si muove solo chi ha il codice verde che attesta la buona salute
Wuhan riapre dopo una quarantena che durava dal 23 gennaio. Ma le restrizioni per chi vive nella città cinese che è stata il primo focolaio del coronavirus sono ancora significative. La riapertura riguarda chi risiede altrove ed era rimasto bloccato due mesi e mezzo dall’emergenza a Wuhan che ora può tornare a casa.
Una app avverte sullo stato di buona salute
Ma per chi vi risiede, non si può ancora parlare di vita normale. Per uscire dalla propria comunità di residenza è necessario ricevere un codice verde che attesta lo stato di buona salute e che viene rilasciato attraverso una app sul telefonino in cui sono registrate identità e posizione. Deve anche essere misurata la febbre. Per usare i trasporti pubblici, è necessario usare la stessa app. Chi si reca al lavoro deve avere un certificato speciale in cui si attesa che la sua professione è fra quelle autorizzate da riprendere, altrimenti deve fare ritorno a casa dopo due ore. I locali pubblici sono ancora chiusi. Non è consentito fare sport. E, come racconta in una testimonianza al Guardian, Mark Gaynor, che a Wuhan vive da sette anni, è sì autorizzato a fare la spesa, ma solo in un supermarket che si trova cinque minuti a piedi da casa.
Ancora poca gente in giro
Dalla stessa Wuhan, la bresciana Sara Platto, una dei pochissimi italiani che a gennaio decise di restare qui, racconta all’AdnKronos di essere andata a prendere “un frappuccino e un cappuccino” con suo figlio, per poi fare un salto “dal fruttivendolo”, ma – dice – “ancora c’era poca gente in giro”, solo “qualche bambino in bicicletta e poche auto”.
“Soprattutto per le grandi città come Milano e New York, che sono ancora nel mezzo della battaglia contro il virus, Wuhan dimostra che questo nemico invisibile, estremamente duro e pericoloso, può essere sconfitto e che c’è un raggio di luce alla fine del tunnel”, scrive il Global Times. Finita la quarantena, finite le restrizioni più vincolanti decise per contrastare la diffusione della Covid-19 che in Cina ha fatto almeno 3.333 morti, si può entrare e uscire dalla megalopoli da oltre dieci milioni di abitanti.
La ripartenza celebrata con giochi di luci
Il 23 gennaio a Wuhan si era fermato praticamente tutto. La ‘ripartenza’ è stata celebrata con giochi di luci sui grattacieli. Oggi i media ufficiali diffondono le immagini di giochi di acqua al Wuhan Tianhe International Airport all’arrivo del primo volo partito da Hangzhou. Il primo volo da Wuhan è invece andato a Sanya, sull’isola di Hainan, paradiso delle vacanze dei cinesi e non solo.
Sembrano già passati giorni dal lutto nazionale di sabato scorso per ricordare i “martiri” della battaglia contro il coronavirus. Oggi da Wuhan partono anche decine e decine treni, anche per Shanghai, sottolinea il China Daily. Obbligatorio il controllo della temperatura. In treno lasciano la città più di 55.000 persone, scrive il giornale. Si parla di 65.000 partenze da Wuhan, tra treni e aerei. I rischi non sono azzerati: in tutta la Cina i casi di Covid-19 sono 81.802, secondo gli ultimi dati ufficiali. Preoccupano i ‘casi di ritorno’ (1.042).