Virus, Saviano attacca la Lega per i morti in Lombardia. Salvini lo stronca: «Non dire caz…te»

14 Apr 2020 18:41 - di Francesca De Ambra
Saviano

Di tutto si potrà accusare Roberto Saviano tranne di non conoscere le regole dell’autopromozione. Nessuno meglio di lui è propagandista di se stesso. Un commesso viaggiatore con se stesso chiuso nella valigetta. Contenitore e contenuto. Eppure, in tempi di epidemia, con l’informazione occupata da mascherine, respiratori, ordinanze e insulti governativi a reti unificate anche uno così rischia di girare a vuoto. Un vero caos, nel quale è difficile infilare la testa fosse solo per dire “hei! Ci sono anch’io”. Ha provato nei giorni scorsi, Saviano, a marcare il territorio con un’articolessa su mafia & affini, ma la sortita non ha rilasciato i consueti effetti speciali. Un buon propagandista di se stesso, tuttavia, non molla mai. Pensa e ripensa, la lampadina si è accesa: la Lombardia. Già, la terra natìa del centrodestra di governo, e dove Reo Silvio ha piazzato i suoi tralicci. E dove ormai è la mafia, anzi la ‘ndrangheta a comandare.

Saviano intervistato dal francese Le Monde

Quale migliore occasione dei morti colà accatastati per battere un colpo anche al tempo del virus. Tanto più che non può essere solo lui, il virus, la causa di tante bare. Ci dev’essere dell’altro, anzi del marcio. Già, chi è il vero assassino? Sembra di vederlo Saviano mentre si liscia la pelata per raccogliere le forze in vista dell’eureka finale. Che infatti giunge fulmineo tra seconda e terza carezza: il colpevole è proprio il centrodestra. Un giallo così intricato risolto in un amen è roba da consegnare con un’intervista alla stampa internazionale. Che vada ai francesi di Le Monde. Come nella migliore tradizione giallista, Saviano procede per indizi. Il primo: «È la regione più forte, di maggior successo e più ricca che si è dimostrata la meno preparata ad affrontare la pandemia, con scelte a cui i suoi leader dovranno rispondere prima o poi». Si sente già l’odore di inchiestucce, ma è ancora fuochino fuochino.

Il leader leghista: «Rispetta almeno il lavoro dei medici»

Secondo indizio: «Questo è il territorio di Berlusconi e la roccaforte di Formigoni, condannato a cinque anni e dieci mesi di carcere per gravi atti di corruzione riguardanti i legami tra potere regionale e settore sanitario privato». Tintinnio di manette, ci siamo quasi. Terzo indizio/prova: «Dieci anni fa, durante un programma tv, ho esposto ciò che era già ovvio per qualsiasi investigatore, vale a dire che la camorra e la ‘ndrangheta si erano infiltrate nell’economia legale nel Nord». Evviva, alleluia, Saviano è riuscito a piazzarsi anche questa volta a dispetto del virus. Davvero un grande. Peccato sia arrivato quel guastafeste di Salvini a rovinare tutto. «Ma risparmiati ‘ste ca…te  – ha detto -.  Lascia che i medici lavorino, che si liberino i posti in terapia intensiva e poi dì le tue cose». Trattato come fosse uno sciacallo. Invece  è solo o purpo (il polpo) che ben conoscono i napoletani. Quello che diceva: «Che s’adda fa pe’ campà»

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Commenti

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  • Piero 15 Aprile 2020

    A queste persone ,non va data importanza x quello che dicono. Invece di combattere contro la pandemia,come fanno tutti gli italiani,lui se ne sta lontano,a sparare a vanvera.non dimentichiamoci che ha utilizzato l alibi di essere perseguitato dalla camorra, x scrivere libri .

  • fabio dominicini 15 Aprile 2020

    Ma perché stroncarlo….!? Quando mai Saviano non ha sparato cazzate ?!

  • federico 15 Aprile 2020

    Anche gli orologi rotti due volte al giorno segnano l’ora esatta…

  • Silvia Toresi 15 Aprile 2020

    Lui parla, ma chi lo ascolta?