Ue, il pacchetto è un “paccotto”. Nei “Recovery Fund” rifiliati a Conte non c’è neppure un euro

24 Apr 2020 12:23 - di Redazione
"paccotto"

Più che un pacchetto, un “paccotto” alla napoletana. Uno di quelli immortalati dai film di Nanni Loy sulle celebri truffe nei vicoli della Duchesca o di Forcella. Credi di aver comprato una cosa e te ne ritrovi un’altra, naturalmente senza valore ma sempre infiocchettata e ben confezionata. Esattamente come i Recovery Fund rifilateci ieri a Bruxelles e che hanno fatto Conte tutto contento. Non si è ancora accorto – poverino – che la scatola è vuota. Il premier sventola un assegno senza importo e senza firma. Un biglietto inutile.

Nel “paccotto” della Ue solo promesse e chiacchiere

Chi l’ha capito bene sono le lenze del Pd. Fanno finta di assecondare Conte, ma solo per offrirgli una sponda contro le bizze del M5S che non sanno cosa vogliono ma lo vogliono subito. Basta leggere il tweet di Andrea Orlando per rendersene conto: «C’era una proposta in campo, il Recovery Fund, necessaria alla ripartenza e c’erano dei Paesi che hanno tentato di levarla di mezzo. Alla fine è rimasta in piedi e si lavora per attuarla. Il dato politico è questo. Il resto – ha concluso – sono chiacchiere». Praticamente, ha confermato il “paccotto”. Conte, insomma, ha fatto la ruota del pavone sul nulla.

I soldi del Mes, del piano Sure e della Bei sono prestiti

Un pacchetto in effetti c’è, ma è quello che circola da settimane sui giornali. Ed è l’unico dove ci sono i soldi, 500 miliardi. Si tratta di soldi del Mes in versione light, cioè a condizionalità attenuata, in parte del piano Sure per finanziare la cassa integrazione, e infine la Bei (Banca europea di investimenti), con prestiti tra i 160 e i 200 miliardi. Anche qui, però, occhio al bidone. Si tratta, infatti, di prestiti onerosi, sebbene con costi limitati. In più, le clausole di rientro per il Mes restano tutte da definire. Niente, però, che somigli, neanche lontanamente, all’iniezione di liquidità, di soldi veri nelle tasche delle persone. L’unico, vero antidoto al collasso dell’economia. Morale: avremo una settantina di miliardi sotto forma di prestito quando ne avremmo bisogno di duecento a fondo perduto. Il “paccotto”, insomma. E non c’è da cantar vittoria. Davvero.

 

 

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