Trump ora teme il peggio: «Due settimane di dolore davanti a noi»
Trump ora teme il peggio. E perciò avverte: “Ci aspettano due settimane molto dure. Le linee guida indicate due settimane fa verranno estese fino al 30 aprile. E’ cruciale che ogni cittadino faccia la propria parte, è una questione di vita o di morte. Stiamo combattendo contro un nemico invisibile”. Il presidente Usa si è espresso così nel briefing alla Casa Bianca, preparando gli Stati Uniti ad una lotta ancor più dura contro il coronavirus. “Siamo impegnati in una grande sfida mai affrontata finora”, le parole di Trump, che invita ogni americano “a fare sacrifici”. “Sarà molto doloroso, saranno due settimane di grande sofferenza”, ha detto, auspicando che alla fine di aprile la situazione migliori sensibilmente. “Sarà come un raggio di luce improvviso. Credo e spero sarà così. La nostra forza sarà messa alla prova, dovremo dimostrare la nostra resistenza ma l’America rispondere con amore, coraggio e volontà di ferro”.
Trump ora teme il peggio
Nel corso del briefing, la task force della Casa Bianca ha fatto riferimento ad alcuni modelli relativi allo sviluppo dell’epidemia. Un modello, elaborato dall’University of Washington’s Institute for Health Metrics and Evaluation, ha ipotizzato il picco per il 15 aprile e ha previsto decessi tra 38000 e 1620000 a seconda dell’applicazione corretta delle misure restrittive. In alcuni stati, però, le misure non sono ancora state adottate in toto. Diverso il quadro delineato dall’Imperial College di Londra: 2,2 milioni di morti senza alcuna misura, 1,1 con provvedimenti moderati.