Rita Dalla Chiesa, lo sfogo sui boss a casa: c’è chi ha rischiato la vita per metterli in galera

30 Apr 2020 18:12 - di Redazione

Rita Dalla Chiesa è amareggiata per la scarcerazione dei boss mafiosi, rimandati a casa per preservarli dall’infezione da coronavirus. “In un momento come questo, in cui l’Italia sta cercando di reagire in modo molto forte, positivo, consapevole, erano decisioni da non prendere. Siamo tutti esseri umani, anche se i boss se lo sono dimenticati, ma bisogna ricordare a chi firma le istanze di scarcerazione che ci sono altre strutture dove poterli mandare”.

La scarcerazione di Cutolo sarebbe molto pesante

Nelle ore in cui è attesa la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Reggio Emilia su Raffaele Cutolo, Rita Dalla Chiesa torna con fermezza sull’argomento. “Dover parlare di questo è una cosa che non mi sarei mai aspettata -dice la figlia del generale Dalla Chiesa- Non riesco a capire se c’è un disegno dietro, pressapochismo, leggerezza. O forse l’ignoranza di molte persone, giovani quando sono successi determinati fatti, che non hanno ben capito chi sono queste persone che loro vorrebbero mettere fuori e soprattutto che c’è gente che ha rischiato, e a volte pagato, con la vita per metterle in galera”.

Anche Totò Riina non fu curato a casa

La Dalla Chiesa tiene a sottolineare che “il 41 bis è una cosa importante. Qui non si tratta di mettere delle persone fuori perché c’è paura di un’epidemia del Coronavirus all’interno delle carceri. Io credo che tutti abbiano il diritto di curarsi e non spetta a me dire dove e come, ma sappiamo benissimo quanto Totò Riina abbia chiesto di tornare a casa sua, e invece è stato mandato nella struttura di Parma dove è stato curato fino all’ultimo. Ci sono dunque delle strutture dove loro potevano essere curati, non capisco perché sono stati mandati a casa”.

E sull’ipotesi di una scarcerazione di Raffaele Cutolo, il fondatore della Nuova Camorra Organizzata, Dalla Chiesa non esita un attimo a rispondere: ”Sarebbe credo una cosa abbastanza pesante. Mi sentirei tradita”.

Solo Giletti ha avuto il coraggio di condannare

E aggiunge un’osservazione sugli organi di stampa che, secondo il parere della giornalista, a parte qualche eccezione non sono stati abbastanza presenti nel condannare la scarcerazione del superboss Pasquale Zagaria: ”Grandissimo appoggio a Massimo Giletti, che l’altra sera è stato però unico in una cattedrale nel deserto, che ci ha messo la faccia e le proprie energie per dire quello che pensava -affonda- Mi sarei aspettata da parte dei giornali un commento da Mentana, da altri giornali importanti in supporto a Giletti, che ha detto una cosa importantissima: C’è qualcuno che mente”.

Commenti

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  • biagio 1 Maggio 2020

    Cosa ci si poteva aspettare da un manipolo di siculi al potere, scarcerare i boss alla prima occasione utile.
    Il covid19 è stata la prima occasione utile, tutti a casa.
    Un vecchio ritornello diceva:
    “Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto…
    chi ha dato, ha dato, ha dato…
    scurdámmoce ‘o ppassato,
    simmo ‘e siculi paisá!..”
    Stragi, omicidi, enefandezze di ogni tipo dimenticate e condonate, per consentire a gente senza scrupoli di non patire in carcere quello che loro hanno fatto patire a tante indifese persone e servitori dello stato.
    Cosa può giustificare un agire così scellerato dei nostri governanti, incapacita’ o lungimiranza : “Do ut des” , voti e consenso.
    La cosa grave che tutto é avvenenuto senza che nessuno si sia opposto, è una vera associazione a delinquere ……

  • biagio 30 Aprile 2020

    Alla forca è una sovversiva ….. .