Renzi un genio? Non diciamo sciocchezze, è adatto a un remake di un personaggio da avanspettacolo

23 Apr 2020 12:37 - di Maurizio Gasparri
Renzi

Esistono i “partiti-progetto” e i “partiti-pretesto”. I partiti-progetto sono quelli che hanno un’idea, un radicamento, un programma, una funzione rappresentativa di realtà territoriali e sociali. I partiti-pretesto sono, invece, quelli piccoli, fondati da questo o quel leader per avere l’1%, sedere a un tavolo di trattativa e avere un posto per sé e un ristrettissimo numero di sodali. Il partito di Renzi risponde a questa seconda esigenza.

Renzi è stato “capace” solo di perdere tutto

A Renzi andrebbe dato l’oscar del pessimo politico. Era arrivato nel 2014, non millenni fa, al 40% guidando il Pd. Era approdato a Palazzo Chigi. Era segretario di un partito erede di una storica tradizione della sinistra italiana. Dopo pochi anni ha un partito inesistente, ha perso Palazzo Chigi a causa di una bulimia di potere che lo ha portato a una sconfitta clamorosa al referendum costituzionale, brancola nella disperazione cercando una poltrona per qualche amichetto da far diventare viceministro o sottosegretario.

Uno bravo? Uno di talento? Macché, se avesse venduto olive…

Eppure ancora lo definiscono un genio, uno bravo, uno che ha talento. Uno così, se avesse venduto le olive all’angolo della strada, sarebbe disoccupato e assistito da una ong. Il partito di Renzi è il classico partito-pretesto che deve fare ricatti politici, esigere la sua quota di poltrone in società di controllo pubblico, partecipare alle spartizioni di governo. D’altra parte Renzi fu decisivo nella nascita del Conte bis, sorprendendo in parte molti, ma solo perché aveva già in mente la scissione e sapeva che delle eventuali elezioni celebrate in quel momento gli avrebbero causato, nella formazione delle liste, le ritorsioni del rinnovato vertice del Pd. Renzi è l’erede di quella tradizione opportunistica e trasformista italiana. Simpatico, gioviale, pronto alla battuta. Ma più adatto a un remake di un personaggio da avanspettacolo che non alla guida del Paese.

Commenti

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  • Rosario 23 Aprile 2020

    Trovo penoso questo articolo, mi vergogno a leggere certi pensieri.

  • Nicolo' 23 Aprile 2020

    Concordo. Il personaggio da avanspettacolo che puo’ riuscire a ricoprire al massimo, e’ la figura di un cameriere: di quelli che servono Bruxelles. Non di piu’.
    E pensare che Salvini, s’e’ fatto infinocchiare da questo individuo nel cambio : caduta del governo per elezioni … la dice lunga anche sullo spessore di Salvini.
    In che mani siamo !
    HA ragione Giorgia Meloni. Ci vuole 1.: Un programma condiviso di Centrodestra. 2.: Ci vogliono le Primarie di CDX.