Ora i comunisti vogliono cambiare i libri di testo: si parla troppo bene del fascismo

23 Apr 2020 13:11 - di Redazione

La festa della Liberazione “è la celebrazione dell’insurrezione popolare antifascista”. Il segretario del partito comunista, Marco Rizzo, intervistato spiega il senso del suo 25 aprile. Rizzo, da buon comunista irriducibile, ce l’ha con chi parla di guerra civile anziché di lotta di classe, riferendosi alla tesi ortodossa marxista secondo cui il fascismo era figlio della reazione borghese e i suoi oppositori erano i rappresentanti della mitica classe operaia.

Il 25 aprile e la guerra civile

“Politologi e ideologi borghesi si affannano a trasformare il 25 aprile nella semplice fine della guerra civile, partendo dalla cancellazione della differenza tra le vittime e i carnefici, arrivando poi alla maldestra equiparazione tra fascismo e comunismo”. “Anche nelle scuole – accusa – i programmi ministeriali hanno assunto la visione restauratrice con una disinvoltura che solo il completo tradimento della falsa sinistra, che si è alternata al governo con la destra reazionaria in questi decenni, ha potuto consentire”. “A noi comunisti, in compagnia di rari e coraggiosi intellettuali, resta l’arduo compito di nuotare contro questa deriva, per noi la Resistenza e la lotta partigiana restano la testimonianza più alta della lotta di classe del popolo italiano”.

Il rischio fascismo? Sta nelle misure contro il virus

Paradossale il fatto che, alla domanda sul rischio di un nuovo fascismo Marco Rizzo risponda che il rischio c’è, ma non è incarnato né dai sovranisti né dai populisti, bensì dal governo Conte che per fronteggiare il coronavirus ha imposto la restrizione delle libertà individuali. Il fascismo resta un rischio attuale? “Non confondiamo il fascismo – dice Rizzo -con le comuni pratiche reazionarie che la borghesia conduce sempre, detto ciò, non c’è dubbio che siamo davanti ad atti – e si riferisce alle misure contro il virus – che realizzano delle strette sul residuo delle libertà democratiche che abbiamo ancora e sullo stato sociale come l’abbiamo conosciuto finora”.

Commenti

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  • roberto 24 Aprile 2020

    a rizzo er comunismo buono non e’ riuscito a stalin,a gomulka,a tito,a breznev a ulbricht,xoxa,mao,ho ci min,kadar,etc etc e dovrebbe riuscire con te ferrero e fratoianni.
    viva hollywood….

  • Sergio Martiri 23 Aprile 2020

    L’Unico motivo per cui dovrebbero cambiarli è che non parlano abbastanza o non ne parlano affatto dei crimini del comunisto e, in parte, di quelli commessi da qualche partigiano.