“Nuovo” Ponte Morandi. Altra passerella di Conte: Meloni: “E’ il simbolo dell’Italia che non si arrende”

28 Apr 2020 12:53 - di Alessandra Danieli

Passerella di Giuseppe Conte a Genova. Il nuovo ponte  “si è compiuto” questa mattina. Alla presenza del presidente del Consiglio. E della ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli. Con la deposizione della trave che copre gli ultimi 44 metri nello spazio vuoto. Dopo 620 giorni dal tragico crollo del ponte Morandi. Che è costata la vita a 43 persone. Un nuovo unisce la parte est con quella ovest della Valpolcevera. Il viadotto in acciaio, è lungo 1067 metri. Ed è composto da 19 campate sorrette da 18 piloni.

La passerella di Conte a Genova

Per Conte è una ghiotta occasione per nuovi riflettori. Per il consueto comizio. Magari per riscattarsi dalla deludente, a tratti comica, conferenza stampa di domenica sera. Parla di una “giornata speciale” . “Lo Stato non ha mai abbandonato Genova. Sappiano questa ferita non potrà essere completamente rimarginata. Perché ci sono 43 vittime che non dimentichiamo. E  i giudizi di responsabilità non sono ancora completati e devono completarsi”. Poi un po’ di retorica sulla rinascita. “Genova ci insegna a ripartire insieme”, dice il premier. “Non ci fermeremo ad additare nemici. Questa comunità ha saputo riprendere il cammino ed è una luce che dà speranza all’Italia intera”. “Questo è un cantiere simbolo per l’Italia. Dell’Italia che sa rialzarsi, che si rimbocca le maniche. Dll’Italia che non si lascia abbattere e sopraffare neppure da una tragedia così”. Non certo per merito del suo esecutivo.

Sirene a festa per l’inaugurazione

Alle 12 le istituzioni nazionali e liguri,  in un gesto collettivo, hanno premuto il pulsante per l’avvio dell’ultima fase del varo della campata. Le sirene del cantiere e quelle delle navi in porto a Genova, accompagnate dalle campane di tutta la vallata del Polcevera, hanno suonato insieme per circa 3 minuti. Un lungo applauso ha accompagnato la cerimonia. “E’ una giornata simbolica”, dice il governatore Giovanni Toti. “Che avviene anche in un momento particolare per questo Paese. E’ merito di tutti, di un sistema-paese. Di tutte le istituzioni, di tutti coloro che hanno collaborato. Il risultato di Genova e anche il risultato di sapersi parlare fra persone diverse”. Dopo la demolizione delle macerie del vecchio ponte Morandi il cantiere per la ricostruzione ha incontrato molte difficoltà. Persino un grave incendio. Ultimo guaio un operaio è stato trovato positivo al Covid-19. Sono state adottate tutte le misure di sicurezza, l’isolamento, e il cantiere ha proseguito il suo lavoro.

Meloni:  viva l’Italia che non si arrende

“Viva l’Italia che non si arrende e che tra mille difficoltà si rialza e affronta ogni situazione. Il ponte di Genova possa essere un simbolo di ripartenza per tutta l’Italia”. Il commento di Giorgia Meloni su Facebook.

Commenti

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  • Francone 28 Aprile 2020

    Penso che il “nuovo” ponte possa “marcire” dall’interno nei punti piu’ bassi e inaccessibili causa ristagni di condensa o acqua . In ITALIA ci affidiamo ciecamente a troppi troppi “montati” tanto che essi stessi “mutano” e diventano dei geni . Stessa cosa in politica .

  • fazio 28 Aprile 2020

    La Meloni nel dire è il simbolo dell’Italia che non si arrende, doveva finire la frase e aggiungere quando non interferiscono i politici e la burocrazia. Adesso vedrai quando sarà ultimato che fila di politici ci sarà e qualcuno dirà che grazie a loro si è completato in breve tempo. Come diceva il buon Emilio Fede ” CHE FIGURA DI MERDA”.

  • Nicolo' 28 Aprile 2020

    Conte deve andarseneeee !!!
    Giorgia preparate il terreno in Parlamento e unitevi alla Sfiducia all’Impresentabile Gualtieri. Cercate di portarvi dietro 5S delusi e parti del Gruppo misto, assieme ai Forzisti che ancora pensano e non seguono pedissequamente Berlusconi.
    MI E’ CHIARO e LAMPANTE che FDI e’ la forza centripeta del Centrodestra.
    Dimostrarvi uniti su questa sfiducia e’ segnale importante, visto che rappresentate piu’ del 40% degli Italiani.
    Stavolta date una mano voi, la prossima penso che … “Gli Alleati ve la debbano” !