Non si ferma l’assalto a supermercati e negozi alimentari: lunghe file, scorte di pasta e latte (e non solo)
Tutti in coda per entrare nei supermercati. Come se fosse una conquista storica metterci il piede dentro. A febbraio ha preso il via la corsa all’accaparramento degli alimenti in dispensa. Ma la corsa c’è ancora, nonostante i tentativi di fermarla. In quasi quattro case su dieci (38%) gli italiani hanno accaparrato scorte di prodotti alimentari e bevande. Non cessa il timore di non trovarli più disponibili sugli scaffali a causa del coronavirus.
Supermercati presi d’assalto
È quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixè in relazione dati del commercio al dettaglio dell’Istat a febbraio. Su base tendenziale rileva un aumento record della spesa alimentare dell’8,2%. Si registrano punte del 9,6% per i discount alimentari e del 9,9% per i supermercati. Ma gli italiani prendono d’assalto anche le piccole botteghe alimentari. Per loro il balzo è del 5,3% delle vendite.
Consegne a domicilio cresciute del 90%
Si tratta di una tendenza che – sottolinea la Coldiretti – con l’avanzare della pandemia si amplifica. A marzo le vendite degli alimentari che hanno fatto registrare un aumento addirittura del 19% mentre le consegne a domicilio sono esplose con un balzo del 90%. Nonostante l’emergenza Coronavirus e gli inviti a restare a casa, quasi un italiano su 3 (30%) non resiste nemmeno 72 ore prima di dover uscire per fare la spesa in negozi, supermercati e alimentari.
I prodotti più acquistati
Il risultato è che nelle dispense sono stati accumulati soprattutto nell’ordine, pasta, riso e cereali (26%), poi latte, formaggi, frutta e verdura (17%), quindi prodotti in scatola (15%), carne e pesce (14%), salumi e insaccati (7%) e vino e birra (5%).