Nomine, rissa tra Pd-M5S: ecco tutti i nomi in lizza. Trattative frenetiche nonostante il virus
Mancano pochi giorni al 20 aprile quando bisognerà nominare i presidenti di Eni, Enel, Leonardo, Poste, Enav. E la partita delle nomine infiamma gli appetiti della maggioranza. Non c’è virus che tenga: l’emergenza sanitaria non frena la grande spartizione. Il Pd vuole giocare da protagonista, il M5S alza la posta e Conte vuole avere voce in capitolo. Mattarella fa l’arbitro. Ma un arbitro molto influente.
I nomi in ballo
“La prima certezza – scrive Il messaggero – è che gran parte degli amministratori delegati delle principali società saranno confermati. All’Eni rimarrà per un altro mandato di tre anni Claudio Descalzi, all’Enel sarà confermato Francesco Starace e alle Poste Matteo Del Fante”. E aggiunge: “Negli accordi tra Pd e Cinquestelle sarebbe stata stabilita una suddivisione alla pari per le società più grandi: tra al Pd e le restanti ai Cinquestelle”.
Il tavolo delle trattative
Secondo Mf-Milano Finanza la trattativa però è in pieno corso e nulla sarebbe ancora del tutto stabilito. “Ieri mattina – scrive MF -si è tentato di ricomporre le distanze in una video-riunione PD-5 Stelle, che però si è conclusa con un nulla di fatto e semmai lavoro di ricucitura in più per gli uomini che gestiscono il dossier, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, il ministro ai Beni Culturali Dario Franceschini, il viceministro all’Economia Antonio Misiani, mentre Italia Viva ha preferito la rappresentanza di Maria Elena Boschi piuttosto che direttamente Matteo Renzi. Ma la situazione è talmente ingarbugliata che Franceschini, dicono fonti del PD, starebbe pensando a un passaggio al Quirinale, in particolare per quanto riguarda i destini dei presidenti di Leonardo ed Eni. I consiglieri del presidente Sergio Mattarella, infatti, seguono da vicino la partita e già hanno fatto arrivare la loro contrarietà all’ipotesi di congelare i vertici delle partecipate di Stato fino a quando non sarà passata l’emergenza Covid- 19”.
La riconferma di Bernabé
Alla presidenza dell’Eni i 5 Stelle vedrebbero bene Franco Bernabé, molto vicino allo scomparso Gianroberto Casaleggio, anche se fino a una settimana fa sembravano risalite le quotazioni per una riconferma di Emma Marcegaglia. In lizza anche Gianni De Gennaro, attualmente in Leonardo, dove al suo posto potrebbe arrivare, molto gettonato, il generale Luciano Carta, che dal 2018 è il direttore dell’Aise, l’Agenzia informazioni e sicurezza esterna. Sembrerebbe tenere, invece, Patrizia Grieco in Enel.
“La traccia di queste ore dentro la maggioranza – scrive Huffington Post – è quella del braccio di ferro, delle discussioni sul “se tu prendi quello, allora a me dai quello”, della terza riunione in tre giorni perché alla scadenza mancano 72 ore. I 5 stelle contro il Pd, i renziani che vogliono essere della partita, Conte che ha i suoi nomi. Una raffica di videoconferenze, rigorosamente sotto traccia, mentre al dibattito pubblico si consegna la grande narrazione della macchina che vuole mettersi in moto per far ripartire il Paese”.
Cosa vuole il Pd
“Il Pd e i renziani sono per cambiare poco o nulla – continua Huffington Post – Ufficialmente, sostengono, perché in un periodo di emergenza un cambio in corsa della catena di comando significherebbe solo creare problemi. Durante le discussioni con i 5 stelle tirano in ballo anche il Quirinale, portatore secondo questo ragionamento di una linea cauta. Pd e Italia Viva sono riusciti a mettere un primo punto fermo, che gioca tutto a loro favore: confermare gli amministratori delegati di quasi tutte le società. Claudio Descalzi, Francesco Starace e Matteo Del Fante resteranno in sella rispettivamente a Eni, Enel e Poste. Un colpo durissimo per i 5 stelle, che hanno alzato le barricate soprattutto su Descalzi, per le vicende giudiziarie in cui è implicato il manager”.
Le ambizioni del M5S
Ancora i 5 stelle, oltre a volere Enav e Terna, alla presidenza di Leonardo sponsorizzano l’ex Finmeccanica, Luciano Carta, direttore dell’Aise, i servizi di sicurezza esterna.”In questo modo Gianni De Gennaro, l’attuale presidente, dovrebbe lasciare il proprio posto. I grillini hanno pronta la soluzione: De Gennaro all’Eni. Ma così resterebbe fuori Bernabè. E poi ci sono i nomi di Conte. Altra carne al fuoco”.
Sarà per questo che non ci sono parole chiare sulla fase 2, sarà ancora per questo che l’opinione pubblica viene distratta abilmente sull’emergenza Covid con la Lombardia sul banco degli imputati. Alibi, polveroni montati ad hoc per non parlare dei veri interessi in ballo. L’uscita dal tunnel può attendere, mentre sotto traccia va in onda la solita spartizione.