Morta Linda Tripp, la donna che inguaiò Monica Lewinsky (e Clinton)

9 Apr 2020 16:54 - di Redazione

È morta a 70 anni Linda Tripp, l’ex segretaria della Casa Bianca che denunciò la relazione fra Bill Clinton e Monica Lewinsky. Dalla sua testimonianza ebbe inizio, nel 1998, il processo di impeachment del presidente, poi prosciolto. A confermare la notizia della morte, avvenuta ieri in seguito a un cancro al seno, è stato il figlio Ryan.

Chi era Linda Tripp

Arrivata alla Casa Bianca durante l’Amministrazione di George H. W. Bush, Tripp vi rimase nei primi due anni della presidenza di Bill Clinton, nel 1993 e nel 1994, periodo in cui, spiegò nella sua testimonianza, “sono stata esposta e sono venuta a conoscenza di situazioni a mio giudizio spaventose”. Tripp conquistò la fiducia di Monica Lewinsky e registrò, a sua insaputa, ore di telefonate, in cui la stagista le raccontava nei dettagli i suoi rapporti sessuali con il Presidente. Consegnò le registrazioni al procuratore Kenneth Starr che stava già indagando sugli investimenti dei Clinton nella Whitewater ma da allora si lanciò senza esitazioni sul più promettente scandalo sessuale.

La spiata sul vestito blu macchiato di sperma

Lewinsky raccontò a Tripp anche di un vestito blu rimasto macchiato di sperma dopo un rapporto con Clinton. Tripp consigliò all’amica di non portarlo in tintoria. “Non sprecare le tue opzioni, potresti averne bisogno. Mettilo al sicuro in una busta e conservalo con i tuoi preziosi”, le disse. Il loro ultimo incontro avvenne in un albergo. Tripp portava indosso microfoni. Gli inquirenti interruppero il colloquio fra le due donne e portarono via Lewinsky per un primo interrogatorio di ore. La testimonianza della donna di fronte al grand jury durò otto giorni. “Mi dispiace per tutto quello che è accaduto. E odio Linda Tripp”, dichiarò Lewinsky, a sua volta, chiamata di fronte al grand jury, che le chiese se aveva qualcosa da aggiungere.

Linda Tripp registrò le confidenze di Monica Lewinsky

È stato dopo aver lasciato controvoglia la Casa Bianca, inviata al Pentagono con un aumento di stipendio di 20mila dollari l’anno, prima ancora di conoscere Lewinsky che Tripp aveva cominciato a discutere della possibilità di scrivere un libro sulle donne del presidente con l’agente vicina ad autori conservatori Lucianne Goldberg. Nel 1997 in una intervista a Newsweek citò una volontaria, Kathleen Willey, che uscì “scompigliata” da un incontro con Clinton allo Studio Ovale. “Sento puzza di bruciato, Linda Tripp non è affidabile”, aveva commentato l’avvocato del presidente, Robert Bennett. Quando anche Lewinsky iniziò a lavorare al Pentagono, divenne la sua confidente, anche se le due donne avevano 24 anni di differenza. Parlavano anche più di dieci volte al giorno, in persona e al telefono.

“Clinton considera le donne come un buffet”

“Non mi sono svegliata all’improvviso un giorno per prendermela con un presidente in carica. Ma lui considerava le donne come un immenso buffet da cui servirsi. Lui era il leader del mondo libero e lei era una stagista, una ragazzina, molto immatura per la sua età”, aveva poi cercato di giustificarsi Tripp, che perfino il tycoon Donald Trump definì allora “il diavolo in persona”.  Il presidente fu accusato di ostruzione alla giustizia e di aver mentito sotto giuramento.Nel dicembre del 1998 la Camera autorizzò il suo processo al Senato che lo prosciolse nel febbraio del 1999. Linda Tripp venne licenziata dal Pentagono nel 2001. Ha poi fatto causa al governo per violazione della sua privacy, dopo che era stato reso noto un suo arresto da minorenne per furto. Ha ottenuto un risarcimento di 595mila dollari. In una intervista nel 2003 Tripp disse che non si era mai pentita di quello che ha fatto. Alla notizia dell’aggravamento della salute dell’ex amica, Lewinsky aveva invece avuto per lei parole gentili. “Il passato non conta”.

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