L’Oms potrebbe rivedere le sue sulle mascherine: condizioni cambiate, uso diverso e più massiccio
L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) potrebbe rivedere le sue raccomandazioni sull’uso delle mascherine alla luce dei risultati di un nuovo studio dell’MIT, secondo cui le goccioline emesse con un colpo di tosse o uno starnuto possono ‘viaggiare’ nell’aria per distanze ben più ampie di quanto si pensi: lo ha detto alla Bbc l’infettivologo David Heymann, presidente di un gruppo di consulenti dell’Oms che valuterà se – per rallentare la diffusione del virus – è necessario che un maggior numero di persone indossino le mascherine”.
Non solo goccioline di tosse e starnuti. Secondo l’Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti, il coronavirus viaggia nell’aria anche con il semplice respiro. Il virus SarsCov2 è stato trovato in campioni d’aria raccolti a oltre 1,8 metri distanza tra due pazienti, scrive l’Accademia Usa in una lettera al capo delle politiche scientifiche della Casa Bianca, inserendosi in un dibattito che va avanti da tempo
Ci sono voluti tre mesi ai cosiddetti “scienziati” per capire quello che è ovvio per ogni persona di buonsenso, cioè il virus ristagna negli ambienti chiusi, e la mascherina ostacola la diffusione del virus. Quindi negozi e supermercati sono ad elevato rischio, a rischio zero invece luoghi salubri spesso ventosi come spiagge, lungomari, zone boschive, attualmente vietati. La merce bisogna consegnarla fuori dei negozi, come fanno a Wuhan.