L’ex pusher, l’ergastolano pentito, il prete accusato e assolto. La Via Crucis di papa Francesco

6 Apr 2020 16:02 - di Elsa Corsini

L’ex pusher. L’ergastolano che in carcere ha trovato il riscatto. Ii genitori di una figlia vittima di femminicidio uccisa insieme all’amica del cuore da un uomo senza pietà. La Via Crucis lunga dieci anni di un sacerdote. Accusato ingiustamente e infine assolto.

La Via Crucis al tempo del covid 19

Sono i racconti che prendono vita nelle meditazioni della Via Crucis per il Venerdì Santo. Che per l’emergenza coronavirus il Papa non presiederà al Colosseo. Ma sul sagrato della Basilica di San Pietro. I testi delle 14 stazioni, editi dalla Libreria Editrice Vaticana, sono stati preparati da don Marco Pozza (appellano del carcere Due Palazzi di Padova). E  da Tatiana Mario, giornalista e volontaria nella parrocchia del penitenziario. Così ha voluto Bergoglio.

Papa Francesco ha scelto 14 persone

Quattordici persone hanno raccolto l’invito di Papa Francesco e hanno meditato sulla “Passione di Nostro Signore Gesù Cristo”. Tra loro figurano: cinque persone detenute. Una famiglia vittima per un reato di omicidio. Lla figlia di un uomo condannato alla pena dell’ergastolo. Un’educatrice del carcere. Un magistrato di sorveglianza. Lla madre di una persona detenuta. Una catechista, un frate volontario. Un agente di polizia penitenziaria. E un sacerdote accusato e poi assolto definitivamente dalla giustizia dopo otto anni di processo ordinario.

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