Lettera di un’infermiera a Saviano: cerca solo un colpevole da condannare. La pandemia cambia tutto, tranne lui

20 Apr 2020 15:14 - di Redazione
Saviano foto Ansa

Si firma semplicemente “una giovane infermiera”, e nella sua lettera indirizzata a Roberto Saviano mette tutti i puntini sulle i. E a suon di interrogativi, che implicano risposte che non si possono esplicitare senza incorrere nel rischio querela, la professionista 24enne in trincea, fa a pezzi lo scrittore napoletano. E, soprattutto, mette alle berlina quell’atteggiamento cattedratico, inquisitorio, polemico, forcaiolo e assolutamente fuori luogo, tipico del maitre a panser partenopeo. Un’inclinazione fuorviata da un ideologismo coatto ormai logoro e stantio. E dall’avversione politica contro chi non la pensa nel suo stesso modo. Insomma, un modo di discettare, comunicare, indottrinare, sgradevole. A cui nemmeno noi operatori della comunicazione potremo rassegnarci mai…

La lettera di una giovane infermiera a Roberto Saviano

Nella missiva, opportunamente pubblicata sul sito de la Repubblica, e indirizzata all’autore di Gomorra, la giovane infermiera si rivolge direttamente al Saviano guru della sinistra buonista, ma solo con chi decide lui. Al Saviano inquisitore, pronto a puntare l’indice e accusare. A filosofeggiare a suon di recriminazioni. Polemizzare a suon di insulti ( e in questo il buon Salvini è una delle sue vittime preferite)… A trovare a tutti i costi un colpevole. Un carnefice da sacrificare sulla pubblica piazza digitale. Per questo l’infermiera 24enne, forse più stufa che incredula, nell’incipit della sua missiva, scrive: «È stato un mese difficile: ambiente nuovo. Colleghi nuovi. Tipologia di pazienti nuova. Isolamento per paura di contagiare la famiglia. Lontananza dagli affetti. Abitudini scombinate, tristezza, smarrimento. Andare ogni giorno in reparto e vedere persone sole e malate, spaventate e stanche di respirare mi ha segnato».

In giorni di incertezze e sacrifici, leggo un articolo di Saviano che…

Quindi prosegue: «Mi ha colpito che durante questi giorni, in cui un’intera nazione è piegata, si sente ripetere lo slogan: “Andrà tutto bene”. Fa sorridere e a me fa pensare proprio a quello che mi diceva un mio paziente. Andrà bene? Da questa situazione impareremo il valore del sacrificio. Dell’attesa, della misericordia, della carità»? L’interrogativo retorico le ronza in testa. La 24enne impegnata in corsia a combattere il coronavirus se lo ripete. Prova a rispondersi. Poi, come riferisce lei stessa nella lettera, il «giorno dopo il dialogo con il mio paziente, mi trovo a leggere un articolo di Roberto Saviano che mi lascia senza parole. E piena di profonda tristezza (La Lombardia e la debolezza di credersi invincibili. Gli errori della regione ex feudo di Formigoni e Berlusconi, 15/04/2020). Tutto quello che nel mio piccolo sto scoprendo sembra messo in discussione dal suo pezzo». Un articolo in cui il cronista «parla solo di come la Lombardia ha sbagliato»…

… «Parla solo di come la Lombardia ha sbagliato»

Da qui, la necessità di scrivere a Saviano. Di chiedergli altre risposte. Di sollecitare in lui un qualche input più caritatevole che punitivo. E infatti la giovane infermiera continua la sua lettera: «Mi interroga il fastidio che mi ha generato. Decido di rispondere a Saviano e raccontargli ciò che sto scoprendo. Mi incuriosisce sapere perché, se diciamo che andrà tutto bene e che la vita possa diventare più bella, la sua posizione sul futuro è riassunta da un articolo pieno di polemica. Di condanne per chi ha sbagliato, di rabbia e di tristezza. Essere privati di tutto non ha cambiato niente? Non ha mosso il cuore alla compassione?

La conclusione: «perché  l’unica cosa che propone è processare»?

Perché, al posto di desiderare un futuro di rinascita, l’unica cosa che propone è processare chi è venuto meno ai suoi doveri? Io non difendo le persone che possono aver sbagliato – conclude amaramente l’infermiera –. Ed è giusto guardare in faccia gli errori. Ma non per condannare ed eliminare qualcuno, ma per far sì che questi errori possano aprire a uno spiraglio di cambiamento. Auguro a tutti che questo tempo inaspettato possa veramente portare uno sguardo di novità sulle cose. A me sta capitando… Una giovane infermiera». E non occorre aggiungere altro…

Commenti

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  • Guido Guida 22 Aprile 2020

    All’inizio Saviano mi piacque molto,il suo primo libro. Dopo ,le sue dichiarazioni,i film fatti che incitano solo alla violenza,mi hanno fatto cambiare radicalmente idea. A mio avviso è solo un manipolatore farabutto. Vi racconto un episodio,al cinema davano il suo ultimo film. Alla fine,quando appare il protagonista,assassino e figlio di cane,dalla platea si alza un applauso,uomini e ragazzi,sono uscito. No Saviano tu sei solo un povero paraculo di merda che specula allegramente. Guido Guida