La Merkel insiste a dire no: niente coronabond, niente solidarietà. E Conte è con le spalle al muro
La Merkel insiste a tenere duro. Sui coronabond, titoli di debito comune che dovrebbero servire per la risposta alla crisi provocata dal coronavirus, «non c’è consenso politico». Con queste due parole la Cancelliera tedesca insiste nel suo niet alle richieste di sostegno concordato rivolte alla Ue dall’Italia. E lo ribadisce a chiare lettere nel corso di una conference call con i membri del suo partito, secondo quanto rivelato all’agenzia di stampa tedesca Dpa da uno dei partecipanti. Le parole della Merkel arrivano a poche ore dalla riunione dell’Eurogruppo. Un secondo appuntamento dopo quello di martedì conclusasi dopo 16 ore con un nulla di fatto. Senza alcun accordo. Ora si attende il summit odierno, ma dopo le dichiarazioni di poco fa della Merkel c’è davvero poco in cui sperare…
Dalla Merkel ancora un no ai coronabond
Il tavolo al via tra breve rischia di essere già falsato da prese di posizioni tedesche arroccate su un fermo no ai coronabond. Gli eurobond non ci saranno, con buona pace dei richiedenti e delle polemiche abbattutesi in questi giorni di trattative con germania e Olanda poco inclini ad un accordo. Alla crisi sanitaria ed economica scatenata in Europa dalla pandemia da coronavirus la Merkel e Rutte pensano di poter rispondere solo no. Articolandolo, magari, come fatto poco fa dalla cancelliera tedesca che, a margine della conference call, come riferisce il Corriere della sera, avrebbe detto: «Voi sapete che io non credo che si dovrebbe avere una garanzia comune dei debiti. E perciò respingiamo gli eurobond». Più chiaro di così…
E a Conte dice: ci sono misure alternative…
Niente progetto di solidarietà condiviso, insomma. Niente solidarietà soprattutto. Neppure i duri attacchi odierni, sferrati da una parte della stampa non solo tedesca, sia in materia di sussidi ai Paesi partner che li stanno richiedendo. Sia per le incertezze tradite nel dare il via libera a un progetto di solidarietà europea. Ma anche per le possibili concessioni estese all’Italia, hanno smosso la Merkel dalla sua posizione di sempre: no agli eurobond. E a stretto giro anche la conferma al diniego argomentata dicendo che «ci sono così tanti strumenti di solidarietà che si possono trovare delle buone soluzioni». Ma la solidarietà in Europa oggi è un’emergenza. esattamente come quella sanitaria imposta dal coronoavirus. Ora Conte è nell’angolo sollecitato solo a valutare alternative. E quelle sul tavole non sono esaurienti o idonee: né il ricorso al Mes. Né l’ampliamento della Bei. Men che meno il programma Sure. Tre strumenti su cui, rilancia la Merkel, «si discute oggi. E su cui spero si possa raggiungere un accordo». Ed è ancora braccio di ferro: il premier Conte cosa farà?
Continuo a non capire perche’ restiamo legati alla macchina mangia soldi europea. Non abbiamo NESSUN vantaggio, manco quando stiamo per crepare. Con gli anglosassoni e crucchi vari quando si negozia si va giu’ duri: non ci aiutate in nulla? Usciamo da questa vergogna di europa. Ci finanziamo da soli e ci apriamo a tutti i mercti del mondo senza di voi! Quelli ci rincorrerebbero sino a casa pur di farci restare. Conte sei un Coniglio Bagnato ! Vergognati, sbatti la porta e mandali a quel paese!