Italiani truffati e bloccati in Argentina. Accorato appello in Rete (video)

24 Apr 2020 16:20 - di Carlo Marini
Argentina, italiani fermati

A causa dell’emergenza sanitaria per Covid-19, l’imprenditore siciliano Carlo Collovà e altri italiani si trovano da settimane in Argentina. Collovà è impossibilitato a tornare in patria, “rimbalzato” tra varie ambasciate e illuso più volte dell’esistenza di un volo sul quale potersi imbarcare. La sua denuncia è finita on line.

“Quaranta persone che avevano comprato il volo di ritorno, a prezzi esorbitanti, non sono stati fatti imbarcare dall’Alitalia con la scusa dell’over booking.” Così in un video postato sulla sua pagina Facebook. Nei giorni scorsi è stata lanciata anche una petizione inviata al ministro degli Esteri Luigi Di Maio e a quello delle Infrastrutture Paola De Micheli, con l’obiettivo di farlo rientrare. Ma ancora nessun risultato.

“Non riusciamo a lasciare l’Argentina”

«Cittadino italiano e onesto lavoratore – si legge nella petizione -, partito mesi prima dell’emergenza per una meritata vacanza dopo le fatiche estive del suo lavoro stagionale, Carlo Collovà è bloccato in una terra non sua. Abbandonato ora a se stesso e preso in giro dalle istituzioni. È suo diritto tornare in patria al più presto. Prego che qualcuno risolva la situazione e si trovi una soluzione al più presto. Facciamolo tornare in Italia. Assieme a tutti i nostri connazionali, bloccati in Sudamerica e dimenticati. Lasciati a barcamenarsi tra soldi che stanno finendo e l’incognita di una data di ritorno».

La storia di “Jesus”, gelataio di Ponte Naso

Il sito Tempostretto riporta dettagliatamente la vicenda romanzesca di Jesus. Al suo paese tutti conoscono con questo appellativo Carlo Collovà. Jesus era partito da Ponte Naso (Messina), dove lo scorso gennaio, chiudendo la saracinesca della sua gelateria, si era imbarcato alla volta del Sud America per trascorrere le ferie. Mai avrebbe immaginato un esito così kafkiano. La nostra ambasciata rassicura che presto ci sarà un volo per riportare in Italia i viaggiatori sospesi. Nell’attesa, vigiliamo, consapevoli che una situazione così poteva capitare a chiunque.

 

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