Il dramma segreto dei malati oncologici. Terapie interrotte e rimandate sine die. Un calvario

9 Apr 2020 16:05 - di Redazione
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“Lo stress psicologico è molto forte. Tanti pazienti oncologici si sentono in stand-by. Molti sono abituati a convivere con la paura della morte. Ma questa situazione di limbo non fa che aggiungere ansia. Perché non sanno cosa li aspetta e cosa devono fare. A tante persone sono stati cancellati gli interventi. E si sentono molto abbandonate“.

Il calvario dei malati oncologici

Da quando è iniziata l’emergenza coronavirus, Alessandra Capone è diventata la voce di tanti malati oncologici. Da un lato il dramma della loro malattia. E dall’altro quello “collaterale” dettato da Covid-19. La storia di Alessandra, 47 anni, attivista e dipendente in un Caf di Roma, inizia nel 2010. Quando le viene diagnosticato un tumore al seno, diventato metastatico nel 2015. Fino a raggiungere linfonodi e fegato. Dopo una serie di terapie a Milano e a Roma, la situazione peggiora. Così un anno fa inizia una terapia presso l’Ospedale universitario di Francoforte. Che al momento, però, non può raggiungere.

“La mia situazione era molto compromessa. Avevo solo il 5% di fegato sano”,  spiega Capone all’Adnkronos. “Ho iniziato il trattamento ad aprile 2019. Sono andata tutti i mesi in Germania, fino allo scorso febbraio. In questo momento però non andare a Francoforte. Anche se il medico che mi segue continua a fare trattamenti”. Alessandra non è andata anche perché nel frattempo è sopraggiunto un problema all’encefalo. E ha  dovuto fare una terapia immediata sia per il coronavirus.

Alessandra, portavoce dei pazienti di cancro

All’inizio, Alessandra ha provato a contattate la Farnesina e il ministero degli Esteri. Poi il consolato italiano a Francoforte. “Ma mi hanno spiegato le procedure da attivare. E sono molto complicate. Inoltre, una volta lì, dovrei trovare un hotel che mi ospiti. E ci sono grossi problemi nell’accettare persone che vengono dall’Italia. C’è anche rischio nel viaggiare essendo immunodepressa, non sono tranquilla”.

In Italia, Alessandra non è l’unica ad aver dovuto interrompere parte delle cure. Migliaia di malati di cancro stanno riscontrando diverse difficoltà. Molte strutture hanno infatti sospeso l’attività ordinaria. Mentre altre hanno dovuto riconvertire i propri reparti per accogliere i pazienti Covid in terapia intensiva. “In alcuni casi la cancellazione della visita viene annunciata senza alcun tipo di comunicazione. E non dimentichiamo che il paziente vive già in una condizione psicologica di fragilità. Sono stati cancellati interventi, rimandate terapie e ‘follow up’. Leggo varie storie sui forum di chi fa pendolarismo sanitario. Che si trova impossibilitato a viaggiare perché non ci sono gli aerei. E’ un grande problema. Questa è una situazione di disagio. Davvero problematica”.

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