Il delirio di Paolo Rumiz: il virus ci porta i nuovi Pinochet, e i fascisti escono dalle catacombe…

2 Apr 2020 17:50 - di Vittoria Belmonte

Paolo Rumiz è uno scrittore, giornalista, viaggiatore. La quarantena forzata deve averlo indotto a una cupa depressione, visto che su Robinson, l’inserto culturale di Repubblica, si lancia in una reprimenda antifascista contro la voglia di assolutismo che si starebbe impadronendo dei popoli europei.

Un gioco dialettico che risulta talmente scontato da risultare infantile: con la scusa di Orban e dei pieni poteri per far fronte alla pandemia da coronavirus, si profila un orizzonte plumbeo in cui verrà meno l’Europa solidale (che tanto solidale non si è mostrata in questo frangente), riemergono i sovranismi e la voglia di Stato di polizia. Un’analisi degna delle sardine e dei loro leader. Scritta magari in modo più raffinato, ma la sostanza è la stessa.

Ecco il passaggio del testo di Rumiz in cui si tirano in ballo i fascisti, Pinochet, le catacombe, e tutto l’armamentario retorico di una sinistra cui il virus ha tolto le armi dialettiche consuete. Così pensano bene di riappropriarsene fuori da ogni logica e da ogni buon senso.

“Mi ero illuso – scrive – che i fascisti fossero spariti. In fondo Covid aveva sbugiardato le loro frontiere, come le aveva ignorate il recente sterminio dei boschi alpini causa tornado. Dimostrava che i migranti non erano solo gli altri e che l’impoverimento ci trasformava tutti in potenziali migranti. La porta che noi sbattevamo in faccia ad altri ora era sbattuta in faccia a noi. Anche gli amiconi di Salvini ce la sbattevano: anche Orbán che, da bravo ex comunista, si era già rimesso nelle mani del Cremlino. Perché la conseguenza del sovranismo è esattamente il suo contrario, la perdita della sovranità. Con l’Italia ridotta a un Paese dell’America latina col suo Pinochet di turno, o, nel migliore dei casi, a un parco dei divertimenti per turisti cinesi”.

“La loro – continua – sembrava una sconfitta totale. Invece no. Essi tacevano e tacciono semplicemente perché aspettano il momento. Si preparano senza fretta, come gli avvoltoi attorno a una pecora morente. Aspettano, perché in queste ore siamo proprio noi, uomini ancora liberi, a fare il lavoro per loro, a spianargli non una strada, ma un’autostrada per il potere”.

In cosa consisterebbe questa autostrada per far tornare il fascismo? Nelle misure del lockdown. “Abbiamo instaurato quasi ovunque stati di polizia, senza che si fosse levata quasi nessuna voce di dissenso. Abbiamo lasciato fare Orbán, e ora costui, ottenuti i pieni poteri, ha inoculato il virus dell’assolutismo nel cuore di un corpo democratico. Ma il bello deve ancora arrivare, quando “loro” usciranno dalle catacombe”.

Insomma il tasto dolente è sempre lo stesso: lo spettro del fascismo che si materializza. Un chiodo fisso. E che bisognerebbe fare allora secondo Rumiz? Risvegliare i giovani, farli scendere in piazza contro il pericolo nazionalista, sovranista, dittatoriale. Capito? Non sconfiggere il virus con comprtamenti responsabili, ma chiamare alla grande piazzata antifà.

“E allora – dice Rumiz – perché non andiamo a stanarli questi ragazzi che grazie a Dio il virus sembra risparmiare, e che hanno riempito piazze intere contro il ritorno delle nazioni? Non possono essersi dissolti con la loro magnifica energia! Loro, gli europei che hanno seguito Greta, i giovani delle Sardine e gli Indignados, le opposizioni in Polonia, Ungheria, Gran Bretagna”. Ci salveranno loro, secondo lui, non i reparti di terapia intensiva, non i medici, non gli scienziati. Figuriamoci poi le frontiere chiuse. La nuova resistenza non è contro la nuova peste, ma contro i sistemi che tutti stanno mettendo in atto per sconfiggere la nuova peste. Incredibile ma è proprio così. Miracoli dell’antifascismo.

 

Commenti

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  • aldo 3 Aprile 2020

    E’ in stato confusionale, ma lo è sempre stato. Lo conosco da tempo ed ho letto cosa ha scribacchiato sulla prima guerra mondiale! Se avessero vinto gli austriaci sarebbe stato più contento, ma…….

  • Aldo Rovito 2 Aprile 2020

    Ma in fondo un bel raduno di sardine in ogni piazza italiana mi farebbe piacere vederlo, per poter dire “e chi non resta in casa con me, coronavirus lo colga! “

  • avv.alessandro ballicu 2 Aprile 2020

    col pretesto del coronavirus, governanti sedicenti democratici ed antifascisti stanno calpestando la costituzione , dopo aver colposamente lasciato aperte le frontiere e consentito a cani e porci di continuare a portarci il contagio, per poi applicare arresti domiciliari, obbligo di dimora e divieto di uscire e circolare (misure cautelari personali senza provvedimento del giudice) quando ormai il nemici ( virus cinese) era già in casa , invece l’unico tiranno europeo il buon Lukascenco bielorusso ha detto ai suoi di lavorare molto (artt. 1 e 4 costituz. italiana) bere vodka e fare la sauna

  • Stefano 2 Aprile 2020

    inascoltabile, ci dovrebbero essere dei reparti specializzati in malalttie serie e richiudere chi delira

  • claudio MARONE 2 Aprile 2020

    Rumiz probabilmente è stato contagiato dalla variante COVID-23 che non attacca i polmoni ma il cervello (a Napoli nella smorfia 23 è lo scemo)

  • claudio MARONE 2 Aprile 2020

    Rumiz forse è affetto dalla variante COVID-23 ( a Napoli nella smorfia 23 è lo scemo).