Il commissario Arcuri: «Sono già 16.523 i morti. Vi supplico, siamo ancora lontani dalla fine»

7 Apr 2020 14:17 - di Redazione
Arcuri

“Il numero di chi perderà la vita continuerà a crescere. Nei prossimi giorni non dimenticate mai che questo virus a ieri si è portato con sé 16.523 vite umane”. Lo afferma il commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri,  sottolineando che gli uomini sono più forti del virus “ma sono ancora tanti i decessi”. “Ecco perché torno a supplicarvi: non cancellate questo numero dalla memoria”, sottolinea in modo accorato Arcuri.

Un appello fatto di dati concreti purtroppo.  “Attenti a pericolosi miraggi e illusioni ottiche. Non siamo a pochi passi dall’uscita dall’emergenza e dall’ora ‘x’ che ci riporterà, con un battito di ciglia, alla situazione di  prima. E’ sbagliato immaginare un imminente ‘liberi tutti’ dove ciascuno di noi, da un giorno all’altro, torna alle vecchie abitudini”. Una dose di realismo che ci richiama alla realtà drammatica di questi giorni.

“Al più – continua – siamo all’inizio di una lunga fase  di transizione”. “Sarebbe imperdonabile perseverare rendendo inutili i sacrifici fatti nei giorni che sono
alle spalle”.

“Il ‘bollettino della sofferenza’ evidenzia una parziale inversione di tendenza”, ma “si fatica a gioire, continuiamo a registrare tanti decessi. La cruda realtà è più forte dei numeri e delle simulazioni”; e “nessun algoritmo può cancellare il dolore per la perdita di familiari, amici, vite umane”.  Pertanto, spiega che è fondamentale  nel periodo di Pasqua, continuare a rispettare il distanziamento sociale e le misure di prevenzione. Non commettiamo errori nei prossimi giorni: saranno giornate fondamentali, dobbiamo tutti tenere sempre tutti e due gli occhi aperti”.

Terapie intensive

Riguardo ai dati positivi sui ricoveri nelle terapie intensive, non “modificano il nostro piano di implementazione” anche per “le Regioni del Sud” spiega Arcuri sottolineando l’impegno a “implementare le dotazioni per le terapie intensive anche nel Meridione”.

Mascherine

“Oggi sono state distribuite alle Regioni 4,8 mln di mascherine; negli ultimi sette giorni 20,8 mln; nei precedenti sette giorni 20,5 mln”: sono i dati comunicati dal commissario straordinario. “Ci stiamo stabilizzando su distribuzioni sufficienti e in tempi assai rapidi, del tutto ragionevoli”. “Stimiamo che presto una quota crescente di produzione di dispositivi di protezione sarà in Italia“.

“No a un insensato ottimismo”, ribadisce. Ma “per quanto riguarda le forniture il peggio è alle spalle” dice il commissario straordinario. Sottolineando che ogni giorno si fanno passi avanti. Dopo le “620mila mascherine FFp2” distribuite ieri per i medici “presto faremo lo stesso con gli infermieri”.

A una domanda sull’ipotesi dell’uso obbligatorio delle mascherine, risponde: “Penso che tutti ci dovremo abituare, per molto tempo, a utilizzare questo dispositivo” risponde Arcuri. “La decisione sull’obbligo delle mascherine non compete al commissario per l’emergenza. Sulla base delle decisioni del governo, di intesa con il Comitato tecnico-scientifico, mi pare superfluo sottolineare che sarà grande il nostro impegno per dare seguito, nel migliore modo possibile, alle decisioni che verranno adottate. Oggi qualsiasi decisione sul tema è del tutto prematura”. E se sarà deciso un obbligo di mascherine per tutti nella cosiddetta fase ‘due’, “avremo bisogno massicciamente di una produzione”, ma non di mascherine Ffp2 o Ffp3 bensì dell’altro tipo di mascherine.

 

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