Il Comitato tecnico di Conte dà i numeri? Brusaferro (Iss) insiste: la pandemia non è finita
Pandemia non finita. Il comitato tecnico scientifico di Conte dà i numeri? Parrebbe di sì, secondo altri esperti. Nel caso di una ripartenza allargata, il comitato ritiene che ci possa essere una seconda ondata che poterebbe a oltre 150mila inuovo ricoveri in terapia intensiva, con un possibile picco di 430mila entro l’anno. Pare un po’ troppo, considerato che a inizio aprile questo picco è stato di 4.000 ricoverati. Insomma, non sono chiari i numeri, le conclusioni e i metodi. E ci sono anche contraddizioni, spiegano gli esperti, ad esempio tra i tassi di mancata diagnosi e i rischi di ricovero.
Dal comitato di Conte sulla pandemia indicazioni contraddittorie
Pure sull’uso delle mascherine il comitato di Conte contraddice il buon senso. Sostiene infatti che se tutti le utilizzassero i contagi si ridurrebbero del 25 per cento, mentre studi scientifici dimostrano che la percentuale giusta è almeno del 70 per cento. Infine, non si capisce perché l’apertura differenziata tra le regioni è stata esclusa dal comitato. Strano, perché i contagi hanno avuto un impatto diverso da regione a regione.
Brusaferro: la pandemia ha solo rallentato
Brusaferro oggi si è difeso e ha ribadito la sua posizione. “Il concetto di liberi tutti può essere pericoloso. Soprattutto nel momento in cui si pensa che l’epidemia è finita, ma l’epidemia non è finita. E questo deve essere un messaggio importante. Siamo solo in una fase in cui il numero dei casi è più contenuto”. Ha sottolineato Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), durante la conferenza stampa all’Iss su Covid-19.
“Siamo lontani dall’immunità di gregge”
Una “immunità di gregge sotto il 60% non basta” ad arginare Sars-Cov-2. E in Italia siamo molto lontani da questa soglia. “La situazione attuale è molto diversificata nel Paese – spiega – affinché l’immunità di gregge sia efficace deve riguardare il 70-80% della popolazione”. “Stimiamo un 4-7% di popolazione contagiata asintomatica”, ha affermato ancora Brusaferro. “C’è comunque una situazione regionale molto articolata in Italia”. L’obiettivo “è, passo dopo passo, riaprire il più possibile”, ha ribadito, tenendo però “R0 sotto 1”.
Il documento sulla pandemia non era secretato
Infine, il presidente dell’Iss ha sottolineato che “il documento sugli scenari dell’evoluzione di Covid-19 in base alle diverse possibili misure allo studio per la fase 2 non è stato secretato, ma era allegato ai verbali del comitato. Ed stato trasmesso al ministro della Salute”. Brusaferro ha spiegato che le finalità del documento “sono abbastanza semplici intuitivamente. Sono quelle di mettere a disposizione, sulla base dei dati disponibili (evidenze scientifiche e stime, ndr) la simulazione dell’andamento di un’epidemia. In una logica in cui si vuole aprire il Paese”.
Altro obiettivo, continua il presidente Iss, “è quello di categorizzare le variabili che determinano la circolazione del virus. Il lavoro è sicuramente una di queste variabili, la vita di comunità è un’altra, i trasporti un’altra ancora. Abbiamo cercato di capire qual è il peso di ognuna rispetto alla forza della circolazione del virus”.