I governatori di centrodestra a Conte: “Basta scippi di competenze, si torni alla Costituzione”
Basta scippi di competenze e accentramento dei poteri, ora si torni alla Costituzione. A chiederlo sono i governatori di centrodestra in una lunga lettera inviata al governo e intitolata “Più competenze alle Regioni nella Fase 2”. Nella lettera, i presidenti delle Regioni avanzano anche una serie di proposte per ristabilire il rispetto della Carta e dei diversi ruoli istituzionali, dopo la fase emergenziale che ha visto un uso smodato di decreti legge e Dpcm.
I governatori di centrodestra scrivono a Conte
La lettera è stata condivisa dai presidenti dell’Abruzzo, Marco Marsilio, della Basilicata Vito Bardi, della Calabria Jole Santelli, del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, della Liguria Giovanni Toti, della Lombardia Attilio Fontana, del Molise Donato Toma, del Piemonte Alberto Cirio, della Sardegna Christian Solinas, della Sicilia Nello Musumeci, dell’Umbria Donatella Tesei, del Veneto Luca Zaia e dal presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti.
La fine della Fase 1 anche per i Dpcm
“La Fase 1 dell’emergenza Covid ha visto un accentramento dei poteri normativi in capo al Governo, secondo lo schema decreto-legge + Dpcm attuativi, che ha posto problemi di compatibilità con la Costituzione. Sia con riferimento al coinvolgimento parlamentare, sia con riferimento al rispetto delle competenze regionali. Le Regioni – scrivono i governatori – hanno comunque responsabilmente accettato tale accentramento per l’assoluta emergenza e il principio di leale collaborazione tra livelli di governo”. Pensare di continuare a procedere in questo modo, però, rischia di creare gravi “criticità”, che potrebbero arrivare alla Corte costituzionale.
“Ora si torni al rispetto della Costituzione”
“Ad ogni modo – proseguono i governatori – adesso inizia la Fase 2. È una fase nuova, che si giustifica per una progressiva diminuzione dell’emergenza. Per questo motivo – avvertono – è essenziale che si ritorni progressivamente ad un più pieno rispetto dell’assetto costituzionale“. “È necessario giungere progressivamente ad una ‘normalizzazione dell’emergenza’, che consenta un ritorno agli equilibri democratici previsti dalla Costituzione. E che porti, da un lato, a svolgere quanto prima le elezioni nelle Regioni a fine consiliatura e, dall’altro, a riconsegnare alle Regioni le competenze provvisoriamente avocate al livello centrale”, avvertono, citando il presidente della Corte Costituzionale: “Non si può affermare che esista un diritto speciale per i tempi eccezionali”. “È dunque necessario – aggiungono – mettere a punto un sistema di collaborazione tra governo centrale e governi regionali maggiormente in linea con le prerogative costituzionali”.