Gli Imam italiani trovano il pretesto per criticare Salvini: “Si può pregare a casa, Allah ce lo insegna”

8 Apr 2020 14:42 - di Lucio Meo

“Nessuno pensa alle chiese aperte colme, però se, in tre o quattro, volessero, potessero, mettere piede in una
chiesa, non penso che, con guanti e mascherine, darebbero fastidio a nessuno”. Così Matteo Salvini, parlando a TeleLombardia, rilancia sul tema della riapertura delle chiese. Ma intanto, tra i suoi detrattori, spuntano anche gli Imam islamici.

I consigli di Allah sulle preghiere

“E’ Dio-Allah che ci indica che la salute dei fedeli è la prima cosa da tutelare”. Anche l’imam della moschea di Roma, Sami Salim, si lascia andare a critiche nei confronti del segretario della Lega Salvini di aprire le chiese per a Pasqua. L’Imam, all’Adnkronos, osserva: “La salute è la cosa più importante anche per la religione. Dio-Allah ha dato la retta via per tutti, per il mondo e ci dice che con la salute non dobbiamo rischiare. Come responsabili di comunità poi non possiamo mettere a repentaglio la vita delle persone”. Pasqua a porte chiuse dunque. “Capisco che è una festa – aggiunge l’imam Salim della moschea di Roma – ma davanti al rischio della vita non c’è altro da fare che chiudere. Non è una questione di coraggio, è indice di responsabilità per la comunità globale”.

“Salvini fa demagogia”

“Salvini più che politica fa della demagogia”. Contrario anche l’imam Jahya Pallavicinivicepresidente del Coreis: “Salvini fa più demagogia che politica. Dovrebbe saperlo anche lui che una chiesa aperta ora può contribuire a creare focolai e poi non ci sarebbe più la tracciabilita’ del contagio”. Il vicepresidente del Coreis sintetizza all’Adnkronos: “Alla Mecca, né visite neé preghiere. Chiusa. I minareti continuano i canti e le preghiere ma per l’emergenza coronavirus anziché dire ‘Venite alla preghiera’ dicono ‘Pregate in casa’. Si tratta di vivere la fede con sensibilità e intelligenza. Gli assembramenti possono diventare focolai. Salvini dovrebbe conoscere i pericoli”.

“Preghiamo in casa”

“Salvini, Dio è ovunque, la vita non ha prezzo. Preghiamo tutti in casa obbedienti alle regole”. Anche l’Imam Zargar della comunità islamica della Liguria boccia senza appello l’appello Salvini. “Chiese o moschee non fa differenza – afferma all’Adnkronos l’imam. Zargar – devono rimanere chiuse. Il coronavirus è un virus così potente che non si può abbassare la guardia”. L’Imam lancia quindi una stoccata al segretario della Lega: “Ma Salvini all’inizio dell’emergenza non voleva chiudere tutto? Ora che è cambiato?siamo davanti ad una pandemia globale. Giustissimi i divieti. Noi comunichiamo tassativamente per telefono nella nostra comunità. La vita viene prima di tutto”. L’Imam ricorda che per evitare ogni rischio di contagio “le moschee sono state chiuse immediatamente. Anche la Mecca è chiusa e non può che essere così. Salvini, preghiamo in casa”.

Commenti

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  • Francesco Ciccarelli 9 Aprile 2020

    Le parole di Salim sulla salute dei fedeli sono ridicole: le moschee della mia città (Napoli) erano aperte e colme fino a poco fa e presumo che lo stesso avvenisse anche altrove. Il suddetto parla della salute dei fedeli (musulmani?) per suggerire la chiusura generale: c’è da temere che, poi, chiederà di non riaprire più le chiese, adducendo la scarsa partecipazione dei Cristiani e altri pretesti ipocriti! Non c’è da fidarsi di chi progetta di sottometterci con l’invasione degli ultimi anni!