Fontana polemico con Sala e i sindaci del Pd: sui test in Lombardia solo speculazioni politiche

2 Apr 2020 15:55 - di Redazione

“Ci sono scienziati che ci dicono che essendo un virus che ha attinenza con l’influenza c’è il rischio che alla ripresa del virus influenzale in ottobre e novembre ci possa essere anche una ripresa del coronavirus. Quindi bisogna prepararsi”. Lo dice il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, su Radio Padania. “Noi ci siamo preparati, la nostra risposta finora è stata una risposta alla drammatica emergenza improvvisa. La nostra sanità ha dovuto affrontare uno tsunami, è partito tutto con una violenza mai vista”. Alla ‘futura emergenza’ servirà, ad esempio, l’ospedale della Fiera di Milano. “La nostra sanità non è una delle migliori, è la migliore – rivendica il governatore – Se quello che è successo nella nostra regione fosse successo altrove non so come sarebbe finita. Io mi posso solo dire orgoglioso”.

Fontana sottolinea anche che il 2 aprile in Lombardia è “un altro giorno positivo”  per i contagi da covid19. “E’ in linea, senza aumenti, con i giorni precedenti, quindi si sta verificando quello che i nostri esperti hanno previsto, e cioè che si inizia tra qualche giorno con questa benedetta discesa”. Tuttavia, “è chiaro che bisogna mantenere la massima attenzione a tutte le indicazioni contenute nelle varie ordinanze, perché altrimenti questa linea di positività rischia di invertirsi”, vanificando gli sforzi fatti.

Il governatore della Lombardia replica anche ai sindaci sulle situazioni delle  Rsa dove si verificano ondate di contagi. “Voglio ricordare al sindaco Sala e agli altri, che le stesse o sono private o ‘comunali’. Noi, per quanto possibile, siamo intervenuti e interveniamo. Spero che anche i Comuni abbiano incalzato i gestori e il Governo per dotarli di quanto necessario per metterle in sicurezza. Queste cose i sindaci le conoscono da settimane. Fingono di ignorarle evidentemente per calcolo politico”.

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala aveva anche chiesto chiarimenti sul test sugli anticorpi. Una domanda rivolta da Sala unitamente al sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, e ai primi cittadini di Brescia, Cremona, Lecco, Mantova e Varese. Tutti primi cittadini del Pd. Dice Sala: “Questi test sono oggi già fatti in Veneto e in Emilia Romagna, in Lombardia ancora no. Perché? Per quanto tempo? Verranno fatti con che modalità?”. I sindaci vogliono “solo capire questo, rivolgiamo queste domande perché i cittadini le rivolgono a noi, non è polemica ma è bene comune”.

Anche su questo punto non si fa attendere la risposta di Attilio Fontana. “Regione Lombardia è una istituzione seria. Che agisce solo ed esclusivamente sulla base di riscontri scientifici. Sul tema dei test ‘rapidi’ ho più volte ribadito che stiamo verificando il valore effettivo di queste procedure. Un modo di agire che necessita di un lasso di tempo tale da rendere i risultati solidi, a fronte delle molte perplessità sollevate dalla comunità scientifica”. “Sul mercato – afferma – esistono molti tamponi inaffidabili che creano false speranze ai cittadini. Le nostre indagini sono in fase di conclusione e speriamo di avere una risposta nelle prossime ore. Agiremo solo nella direzione che ci indica la scienza e non sugli umori o le sparate di sindaci che non perdono l’occasione per fomentare la polemica”.

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