Feltri contro Borrelli: altro che Orban, qui il caporale di Conte ci dice quando stare a casa
Vittorio Feltri durissimo contro Angelo Borrelli, il capo della Protezione civile che si è lasciato sfuggire che gli italiani dovranno restare a casa fino a metà maggio. Un’uscita intollerabile secondo Feltri. E poi dicono di Orban – è il succo del suo ragionamento – mentre qui detta legge un Borrelli promosso generale ma che resta il caporale di Conte.
Non è la prima e non sarà l’ultima critica che piove sul capo di Borrelli. E’ lui che alle 18 informa gli italiani sull’andamento del contagio e la sua sovraesposizione lo rende facile bersaglio di malumori e accigliamenti vari. Borrelli ci mette del suo, come quando suscitando irritazione nella stessa maggioranza ha detto che i positivi sono molti ma molti di più di quelli comunicati dalla Protezione civile, cioè da lui stesso. Un incidente di percorso cui si unisce una certa fumosità nelle risposte fornite alla stampa dopo il bollettino delle 18. Su tutto c’è incertezza.
C’è poi la polemica mai sopita con le regioni, in particolare con la Regione Lombardia. Per le mascherine, il ritardo nel reperire le attrezzature sanitarie, lo scetticismo sull’ospedale in fiera a Milano. E ora questa data: riaprire il 16 maggio, che scatena polemiche. E non solo quelle sollevate da Feltri nel suo editoriale su Libero. Borrelli, che è commissario all’emergenza, sostiene di essere stato equivocato ma il suo è il secondo scivolone in pochi giorni. Quanto ancora durerà al suo posto?
Anche Matteo Renzi appare scettico: “Riapertura il 16 maggio? È tutto da vedere. Mi sembra un eccesso”, dice a ‘Fanpage’ il leader di Italia Viva, commentando le parole del capo della Protezione civile Borrelli. “Perdiamo 10 miliardi a settimana, una cifra enorme. Chi può riaprire le aziende deve farlo, dando a tutti le mascherine, facendo rispettare il distanziamento sociale”.