Fabio Fazio si sente il “padrone”, fa tutto quello che gli pare. E la Rai è complice di questo scempio

30 Apr 2020 12:12 - di Maurizio Gasparri
Fazio
Se la Rai, concessionaria del servizio pubblico televisivo, non ottempera più al suo compito, ovvero quello di fornire un’informazione sempre plurale, libera e imparziale, non è forse lecito rimetterne in discussione la concessione? Più che un servizio pubblico è diventato il servizio privato del governo, dei grillini e del Pd che occupano ogni spazio occupabile in qualunque rete e a qualsiasi ora, nonostante i ripetuti richiami al pluralismo che anche da parte della Commissione parlamentare di vigilanza vengono fatti e che sono ripetutamente disattesi. Come quelli mossi nei confronti di una delle trasmissioni più faziose della Rai, Che tempo che fa, da sempre un porto franco dove il suo conduttore, nomen-omen Fazio, può fare tutto quello che gli pare senza che nessuno glielo impedisca.

Fazio invita chi vuole senza contraddittorio

Per anni su Rai Uno, oggi su Rai Due, a Fazio è concesso di invitare gli ospiti che vuole, che possono parlare degli argomenti più graditi e senza avere alcun tipo di contraddittorio se non le domande apparecchiate su un vassoio d’argento dal cameriere, pardon, conduttore. E la Rai è complice consapevole di questo scempio. Prova ne è la vergognosa e surreale risposta che la Direzione relazioni istituzionali ha fornito circa la puntata in cui è stato ospitato il sindaco di Bergamo, Gori. Puntata nel corso della quale Gori ha potuto parlare senza contraddittorio e con l’avallo di Fazio della sanità lombarda e dei presunti errori dell’amministrazione regionale. Un cumulo di fesserie e di imprecisioni pronunciate senza che nessuno li fermasse. Alle richieste di chiarimenti da parte della Vigilanza, la risposta della Rai è stata penosa. Una difesa a oltranza di Fazio e di Gori senza neanche il minimo cenno a un doveroso riequilibrio. Per la disinformazione che sta facendo, la Rai dovrebbe essere chiusa e tutti i canali silenziati. Ma poiché questo non si può fare, iniziamo a chiederne conto al direttore di Rai Due, che assiste impassibile a questo scempio, e al direttore generale che tollera ogni forma di abuso. Ma la Vigilanza continua a vigilare e nessuno la può silenziare.

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  • Franco Prestifilippo 30 Aprile 2020

    Uno “strisciante”.