De Luca fa impazzire i campani: jogging sì, ma senza correre troppo…

26 Apr 2020 18:52 - di Leo Malaspina

Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere. Nel caos di Dpcm del governo e di ordinanze regionali che li correggono, non c’è certezza di nulla, almeno in Campania. Da domani, infatti, il governatore De Luca, oltre a far riaprire le pizzerie e i ristoranti da asporto (ma dalle 16, orario notoriamente dedicato al cibo…), aveva autorizzato anche i runner a qualche corsetta vicino casa. Alle 6 di mattino o alle 9 di sera, con mascherina, ma pur sempre una corsetta. Squilli di tromba, annunci sui giornali. Poi il dietrofront. Niente jogging. O meglio: niente corsa veloce, sembrerebbe…

Jogging sì, anzi no “se è impegnativo”

Oggi la Regione fa sapere che ci si riferiva ad “attività motoria non impegnativa” in quanto con mascherine. Quindi, in un linguaggio che neanche un esorcista o un archeologo sarebbe in grado di decifrare, non si capisce a cosa ci si riferisca esattamente. Attività motoria non impegnativa sarebbe la passeggiata? Ma quelle sono vietate. O in bici, forse? Non è specificato. O una corsa ma non veloce, con gli autovelox? O cosa, esattamente?

De Luca scatena ironie

“Si precisa che l’attività motoria, come da ordinanza n.39 del 25 aprile 2020, è consentita esclusivamente con l’uso obbligatorio delle mascherine, e quindi non si tratta di attività motoria di livello più impegnativo”, scrive oggi Vincenzo De Luca, il governatore sceriffo dalle idee più confuse di un vecchietto del saloon. Cos’è esattamente un’attività più impegnativa? La corsa lo è? Ma poi di cosa, visto che si può correre lenti, veloci o essere Mennea?

Intanto, sul web, tra ironie e commenti acidi sul caos targato De Luca, c’è chi ha provato a correre con la mascherina e lo ha raccontato. Lui, il governatore, annuncia mascherine anche per i bambini, ma targate Regione Campania. Come fosse un brand elettorale. E’ tutto uno show, triste, ma pur sempre uno show.

L’amarezza dei proprietari di locali

Contro De Luca si scagliano anche i titolari di attività serali, destinatari dell’anatema sul “siete scemi?” destinati a chi invocava la riapertura della movida. “Parliamoci chiaro Presidè…noi siamo stati fortunati,tanto, perchè l’epidemia è scoppiata in un’altra regione. Non siamo stati piú bravi e piú belli. Abbiamo potuto guardare cosa succedeva altrove e muoverci di conseguenza. E ci siamo salvati da un’ ecatombe perchè il nostro servizio sanitario non era capace di sostenere quest’emergenza. Ora però dobbiamo capire a che cosa andiamo incontro…per usare un nostro modo di dire consono alla situazione “amma capì e che mort amma murì”.

Fabrizio Ferretti, su Fb, prosegue così. “Ora è il momento in cui lei, per tutto quello che compete la Regione, e il Governo per tutto quello che compete lo Stato, ci diciate come avete intenzione di affrontare i prossimi mesi. Ai proprietari dei nostri locali che ci chiedono gli affitti che dobbiamo rispondere “ma siete scemi?”-

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