De Luca contro la Lombardia: se si accelera sulla ripresa la Campania chiuderà i confini
Dobbiamo pensare alla riapertura “pianificando qualsiasi azione con grande cautela. Questo vuol dire anche monitorare attentamente quello che accade ed essere pronti” a identificare eventuali nuovi focolai, da contenere. A sottolineare l’importanza di azioni “caute e progressive” è stato Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di Sanità, durante la conferenza stampa all’Iss. L’esperto ha sottolineato l’importanza di rafforzare il tracciamento dei contatti, “anche con la app, che può ridurre i tempi necessari” a questa operazione.
Ripartenza, la ricetta del Veneto
Cautela d’obbligo, ma il dibattito sulla ripartenza è apertissimo. A premere per la riapertura già dal 4 maggio è stata la Lombardia, subito seguita dal Veneto. “L’idea del nostro piano di ripartenza e’ molto semplice – ha detto Luca Zaia – è l’Abc: termometri, gel, mascherine, guanti, disinfezione, registri, tutte le cose che sono sostenibili per un’azienda. E, poi gli imprenditori veneti sono eccezionali perché ci chiamano in continuazione per mettersi a disposizione e pagare loro i test diagnostici per mettere in sicurezza i loro lavoratori. E’ la cifra della pasta di cui e’ fatta l’economia veneta”.
Ma al Sud non la pensano così. Non si fida Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, che arriva a minacciare la chiusura dei confini regionali se le regioni del Nord dovessero ripartire in modo troppo affrettato. “Ho ascoltato posizioni di altri colleghi presidenti di Regione, soprattutto del Nord ma anche del Sud – ha detto De Luca – che premono per affrettare la ripresa di tutto. Io credo che dobbiamo avere grande senso di responsabilità, partendo dai dati concreti. In Lombardia, ancora ieri, abbiamo registrato circa mille nuovi contagi. Nel Veneto, che sta messo meglio, abbiamo registrato quasi 400 nuovi contagi. Nel Piemonte abbiamo registrato 800 nuovi contagi. Questa è la realtà che abbiamo di fronte a noi”.
De Luca: e noi chiudiamo i confini
“Se una regione d’Italia con situazione epidemiologica assolutamente non tranquillizzante accelera in maniera non responsabile e non coerente con i dati del contagio, rischia di rovinare l’Italia intera”. Ecco perché, ha spiegato De Luca, “se avessimo una corsa in avanti da parte di regioni nelle quali abbiamo il contagio presente in maniera così forte, la Campania chiuderà i suoi confini. Faremo un’ordinanza con la quale vieteremo l’ingresso in Campania di cittadini provenienti da regioni con il contagio pienamente in corso. Possiamo fare anche la corsa a riaprire tutto, l’isolamento dei cittadini, la limitazione alla mobilità, sono cose che pesano. Ma la cosa più drammatica sarebbe un’altra: riaprire le attività economiche in maniera indifferenziata e poi, dopo due settimane, il tempo di sviluppo del contagio, essere costretti a richiudere tutto. In questo caso sì, noi non reggeremmo più e crollerebbe l’Italia”.
Caro sig. De Luca, la voglio ringraziare in anticipo. La prego chiuda tutta al Campania, non faccia entrare e soprattutto uscire nessuno! Lei è come il Messia! Se ci riesce, noi vivremo molto meglio senza i suoi cittadinii:
GRAZIE, GRAZIE,GRAZIE.
Bravo! Sono d’accordo.
ma pidiota di merda come si permette di dire a noi lombardi cosa dobbiamo fare,se lui vuole tenere chiusa la sua regione la tenga pure chiusa, perché anche prima del virus la sua regione nel concorso della composizione della ricchezza nazionale non conta assolutamente niente,sono sempre stati mantenuti da quelle regioni che vogliono aprire.dai le dimissioni e sparisci cosa inutile.