Coronavirus: «il vaccino è follia», «non ci sarà mai». Le teorie dei medici no-vax

18 Apr 2020 13:36 - di Redazione
No-vax

Li credevamo ormai scomparsi per effetto del coronavirus. Anzi qualcuno ha persino chiesto polemicamente dove fossero finiti, quasi avessero qualche responsabilità in merito alla comparsa del Covid-19. Invece i medici no-vax erano solo rimasti nell’ombra, pronti a colpire alla prima occasione. Detto fatto. L’occasione ha il volto del viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, “reo” di aver rampognato proprio i nemici del vaccino: «Se qualcuno pensa che non serva – aveva dichiarato -, lo vada a dire alle famiglie dei morti». La replica al viceministro grillino arriva a stretto giro di posta. «Sileri non sa di cosa parla. Questa malattia non è vaccinabile», attacca Stefano Montanari, denunciato dal Patto per la Scienza per le sue affermazioni sul tema coronavirus.

«Prima di iniettare qualcosa nel corpo bisogna studiarlo bene»

Come lui anche la consorte, Antonietta Gatti, che Montanari definisce «la più grande scienziata del mondo». È lei a spiegare la teoria dei medici no-vax. «Qualcuno – esordisce – ha già detto che c’è un ceppo di Wuhan, un ceppo italiano, a sua volta diverso da quello tedesco. In più, qualcuno in letteratura ha detto che muta ogni sei mesi. Quindi fare un vaccino per tutti è tecnicamente impossibile. Prima di dire “facciamolo a tutti” – conclude la Gatti – bisogna verificare. Ho lavorato una vita sui biomateriali e so che prima di mettere qualcosa nel corpo umano bisogna studiarlo bene»

Miedico, bandiera no-vax: «Gestione folle dell’epidemia»

A rincarare la dose è Dario Miedico, bandiera dei no-vax. «Un vaccino – spiega – se non sarà studiato a fondo per l’aspetto della sicurezza, rischia di creare danni peggiori dell’epidemia». Si professa «non contrario»ai vaccini, ma solo «all’obbligo di farli». Ciò nonostante, nel maggio 2017 l’Ordine dei medici di Milano lo ha radiato dalla professione. Il procedimento è ancora pendente davanti alla Cceps, l’organo di appello della “giustizia medica”. Sulla gestione dell’emergenza Covid-19 spende parole di fuoco. La definisce, infatti, un’«epidemia da poco» diventata «gigantesca perché gestita nel modo più folle». In ogni caso, assicura che correrebbe a vaccinarsi contro il virus, ma, aggiunge, «voglio garanzie perché non sappiamo assolutamente niente e può essere pericolosissimo». Diversamente da lui, Montanari e Gatti restano invece convinti che un vaccino anti-coronavirus non ci sarà mai.

 

 

Commenti

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  • Erasmo Dattoli 18 Aprile 2020

    Ma sapete da quali galantuomini ed eccelsi scientisti è formato “Il Patto per la Scienza”???

  • Menono Incariola 18 Aprile 2020

    L’unica certezza, in vita, e’ solo la morte. Peraltro le ragioni addotte all’impossibilita’ di trovare un vaccino hanno una loro solidita’, soprattutto quella legata alla mutazione del virus. In alternativa bisognerebbe andare a colpire qualche zona del virus senza la quale il virus stesso non possa piu’ essere in grado di replicarsi.