Coronavirus, il Giappone sperimenta un altro farmaco-speranza. Test già in corso

1 Apr 2020 18:05 - di Redazione
Coronavirus

Si allunga la lista dei farmaci-speranza da utilizzare contro il Coronavirus. Ora è il turno di un medicinale solitamente utilizzato per trattare la pancreatite acuta. A darne notizia, il sito online del Giornale. Forse è presto per parlare di una nuova speranza per i pazienti. Ma i ricercatori dell’Università di Tokyo che l’hanno sperimentato, Jun-ichiro Inoue e Mizuki Yamamoto, rassicurano circa gli effetti positivi del Nafamostat mesilato. Il medicinale è già stato usato con successo contro la Mers (la Sars del Medio Oriente). Il farmaco ha proprietà anticoagulanti, anticancro ed antivirali. Rientra nella famiglia degli inibitori della proteasi, che altro volta agiscono sugli enzimi coinvolti nella produzione delle proteine.

È il Nafamostat mesilato

È il motivo per cui il Nafamosat mesilato viene utilizzato con discreto successo in  svariate infezioni di tipo virale, fra cui l’epatite C e l’Hiv. Ora si cera di capire se agisce anche contro il Coronavirus. I ricercatori scommettono sulla capacità del farmaco di impedire la fusione dell’involucro del virus con le membrane cellulari dell’ospite. Potrebbe, cioè, evitare l’invasione del virus nel nostro organismo. L’esito della ricerca giapponese è condivisa anche da un gruppo internazionale di ricercatori  e di biologi che vede coinvolte, oltre alle Università tedesche di Berlino e di Gottinga, anche quella della Sechenov di Mosca. Gli studiosi hanno studiato il meccanismo tramite il quale il Coronavirus riesce a penetrare all’interno delle cellule umane, cercando un modo per arrestare il processo.

Il medicinale evita l’invasione del Coronavirus nell’organismo

«I nostri risultati – ha spiegato il biologo Stefan Pöhlmann – mostrano che Sars-CoV-2 ha bisogno della protesi Tmprss2, che è presente nel corpo umano per far entrare le cellule». Su un Sars-CoV-2 isolato un paziente, ha aggiunto Markus Hoffmann, autore della ricerca, «abbiamo scoperto che il Camostat mesilato blocca l’ingresso del Coronavirus nelle cellule polmonari». Quest’ultimo è un farmaco che possiede le stesse capacità antivirali del Nafamostat mesilato. Che, però, risulterebbe già efficace a un decimo della concentrazione del primo. I due farmaci potrebbero essere somministrati in combinazione per via endovenosa. O anche con antri antivirali. Nel frattempo, l’ateneo di Tokio ha avviato la sperimentazione sull’uomo. Aprile sarà decisivo. Gli studiosi giapponesi attendono ottimisti.

 

 

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