25 aprile, l’Anpi vuole cantare Bella Ciao dai balconi. Sul web commenti di fuoco
L’appuntamento sarebbe il 25 aprile alle 15. Tutti a cantare Bella Ciao dai balconi. L’iniziativa l’ha lanciata l’Anpi (e chi altri?) e dovrebbe nella loro mente sopperire ai mancati cortei, ai comizi retorici, all’esaltazione delle gesta resistenziali.
Così sui social l’Anpi sponsorizza il flash mob partigiano: “il 25 aprile alle ore 15, l’ora in cui ogni anno parte a Milano il grande corteo nazionale, invitiamo tutti ad esporre dalle finestre, dai balconi il tricolore e ad intonare Bella ciao. Chiediamo alle associazioni, ai sindacati, a partiti, ai movimenti che si riconoscono nei valori e principi della Resistenza, dunque della democrazia e della Costituzione, di aderire al flash mob inviando un messaggio a ufficiostampa@anpi.it”.
Le risposte al post dell’Anpi
Naturalmente sotto il post dell’Anpi fioccano le risposte. Innanzitutto quelle dei “compagni”: chi vuole mettere la bandiera rossa al posto del tricolore, chi vorrebbe esporre dal balcone il volto di Che Guevara. Chi è entusiasta e afferma “W la resistenza”. Ma non mancano le voci critiche. Si va da quelle più provocatorie “meglio cantare Giovinezza” a quelle di chi sostiene che non è il caso di celebrare i partigiani che furono anche stupratori e assassini.
Meglio il volontariato delle canzoncine
Spuntano anche risposte che rimandano al fatto che Bella Ciao non è un inno partigiano dunque si sarebbe dovuto scegliere semmai “Fischia il vento”. E numerosi sono coloro che fanno notare che sarebbe stato meglio intonare l’inno d’Italia anziché un canto divisivo che rimanda solo a una parte ideologicamente schierata della nostra nazione. Ci sono risposte polemiche: esporrete anche le bandiere palestinesi? E quelle di chi invita l’Anpi a organizzare iniziative di volontariato in questi tempi di emergenza anziché cantare Bella Ciao. “Canzone vecchia – scrive un utente – siamo nel 2020, proponete qualcosa di nuovo”.
Infine, ci sono i commenti più pratici, che sono forse i più divertenti: alle 15 la gente fa la pennichella, l’orario è sbagliato,era meglio posticipare. Una sana iniezione di realismo o un modo per mettere le mani avanti e giustificare il fatto che non saranno in tantissimi ad affacciarsi per il flash mob del 25 aprile?
Siamo l’unico paese al mondo a festeggiare la propria sconfitta, per far questo la si chiama liberazione, al contrario è l’inizio dell’occupazione, infatti dal 25 Aprile 1945 non siamo più nazione sovrana, ma vassalli dei vincitori, probabilmente lo siamo già dal 08/09/1943. Gli iscritti all’anpi che non hanno vissuto la tragedia della guerra civile, essendo i partigiani, quelli veri, quasi tutti passati a miglior vita, e non essendo quella partigiana un’epopea, ma un lungo elenco di crimini verso altri Italiani, forse non sono a conoscenza che le azioni dei partigiani furono ininfluenti ai fini della vittoria degli angloamericani, ma gli stessi permisero la circolazione del mito partigiano per timore di una possibile rinascita del fascismo. E questi stessi individui assieme a tutti i sinistri odierni, quando si accorgono di perdere consensi gridano subito alla deriva fascista, ma il passato purtroppo non riemerge, anzi è morto e sepolto da 75 anni. L’orrore al giorno d’oggi è che siamo governati da un ibrido pd m5s, pseudocomunisti propugnatori dell’odio e dell’invidia sociale che si riconoscono tutti nei tragici valori della resistenza partigiana costellata da delitti, vendette ed eccidi.