Tlc, occhio alla Cina: la difesa della nostra sovranità passa attraverso il controllo della Rete
Più di 15 anni fa, da Ministro delle Comunicazioni ricevetti alcuni esponenti cinesi impegnati nello sviluppo di attività di telecomunicazioni. Inutile farne i nomi oggi, essendo personaggi ancora molto noti. Con i loro modi molto gentili ed affabili, erano venuti in Italia per intavolare un dialogo positivo con le istituzioni italiane. Incontrarono, pertanto, anche gli amministratori delle società telefoniche che, ieri come oggi, operavano in Italia. Quando mi chiesero, da Ministro, cosa ne pensassi, misi in guardia i dirigenti italiani.
Dietro ogni sigla imprenditoriale cinese c’è il regime di Pechino
Dissi chiaramente che bisognava stare molto attenti perché gli “investitori“, con lo Stato cinese alle spalle, avrebbero potuto facilmente fare dumping, vendendo sottocosto prodotti per conquistare mercati. Noi italiani non avremmo retto il confronto. Come sono andate le cose é oggi sotto gli occhi di tutti. Alcuni tardivamente scoprono i problemi derivanti, ad esempio, dallo sviluppo della rete 5G con la presenza dei grandi operatori cinesi. Ci sono problemi di sicurezza, di trasparenza e di controllo, qualcuno dice anche di spionaggio. Fatto sta che esiste un serio problema di sovranità fondamentale.
Telecomunicazioni fondamentali per la tutela della sovranità nazionale
Mi sono posto questi problemi da uomo di governo e da politico. Ho visto le centrali da cui si smistano i canali di comunicazione del Mediterraneo, ho conosciuto persone e situazioni. Ed ho cercato di alimentare protocolli di sicurezza che attualmente sono ancora al di sotto degli standard necessari. La sovranità europea ed italiana passa anche attraverso il controllo delle reti Tlc. Ed è per questo che sono indispensabili procedure attente e selettive per quanto riguarda l’evoluzione verso il 5G e gli altri traguardi futuri. Occhi aperti e attenti alla Cina, che è un pericolo. Anzi un Virus.