Suppletive a Roma, nei seggi deserti vince Gualtieri. Leo al 26%. Crolla il M5S: «La Raggi è finita»

2 Mar 2020 8:20 - di Redazione
Leo

Seggi deserti, urne vuote. Cisì viince Roberto Gualtieri. Al collegio 1 di Roma hanno votato in pochi.  Anzi, in pochissimi (il 17,66%). Il ministro viene eletto deputato e incassa il 62,2% delle preferenze. il candidato del centrodestra Maurizio Leo (Fdi) ottiene il 26% (8.508). Il M5S praticamente scompare, la sua candidata Rossella Rendina crolla al 4,3%.

Maurizio Leo: «Il nostro progetto è vincente»

«Si perdono battaglie ma non la guerra. E noi abbiamo un progetto che è vincente», dichiara Maurizio Leo. «Ringrazio Giorgia Meloni, al prossimo appuntamento saremo vittoriosi. Il centrodestra ha mantenuto le posizioni raggiunte in precedenza. I Cinquestelle sono in flessione notevole e rispetto sia alle politiche che alle europee».

Rampelli: «Gualtieri vergognoso e scorretto»

«Gualtieri ha svolto una campagna elettorale vergognosa e scorretta. Ha infranto ogni regola sulla par condicio che ci auguriamo gli venga fatta pagare fino in fondo. Occorre ammettere che il misero 17% dei votanti sancisce il mantenimento del primato della sinistra nel voto di apparato, cioè nel voto di scambio». Ad affermarlo è Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera.

«Zingaretti ha poco da esultare, bravo Leo»

Rampelli si congratula con Maurizio Leo e attacca Zingaretti. «Ha poco da esultare», dice, «perché l’83% degli elettori non è andato a votare. Anzi, nessuno ha voluto informarli che c’era la scadenza elettorale per evitare evidentemente che ci fosse un esito diverso. Né il Campidoglio né il ministero degli interni hanno inteso avvisare i 180mila aventi diritto per comunicargli che oggi si sarebbe votato. In questo scenario paradossale e marginale, il crollo del M5S, finito al di sotto al 5%, ha contribuito al risultato».

Il tonfo dei Cinquestelle, il disastro Raggi

«I 5s hanno fatto non un tonfo ma una liquefazione», aggoinge Rampelli. «Ricordiamo tendenziosamente che il sindaco di Roma appartiene ai 5 stelle e che la candidata dovrebbe essere finita sotto il 5 per cento. Ciò ha alterato il risultato finale e sancisce la fine della Raggi come sindaco della Capitale. A questo punto è un dato oggettivo». Che la Raggi sia agli sgoccioli viene confermato dal Pd. Il segretario dem di Roma, Andrea Casu, parla infatti di «fallimento di Virginia Raggi certificato dal voto».

Commenti

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  • Laura Prosperini 2 Marzo 2020

    lotta impari fra gualtieri e leo
    vuoi perché il primo è molto ma molto più conosciuto
    e vuoi perché il secondo, ottimo tributarista, non affascina affatto
    il primo, gualtieri (storico quindi non Economista) fa copia ed incolla con i dettami di austerity che provengono dall’euro-pa
    il secondo, Leo (avv.to tributarista e quindi non Economista)
    propone un progetto fiscale neanche troppo rivoluzionario e sicuramente poco affascinante lo spogliare un altare per coprirne un altro
    (che poi è l’unico giochetto che l’euro-pa ci concede…)
    Dobbiamo avere più coraggio, lo Sviluppo di una Nazione come l’Italia non può essere fatto solo con la redistribuzione fiscale del carico delle imposte (comunque necessaria, ben inteso)
    occorre invece creare, sfruttando l’effetto leva, nuovo lavoro, massicciamente,
    per far ripartire l’unico volano di sviluppo che è il mercato interno.
    Investiamo per la nostra Patria miliardi per il lavoro (cosa vietatissima dalle elite finanziarie euro-pee)
    la domanda sciocca è…i soldi non ci sono…
    i soldi si stampano, il lavoro no.
    Quindi mercato interno e redistribuzione, questo si che è affascinante
    chi è capace di progettare un futuro affascinante è destinato a vincer