Raimo si lamenta: non ci sono più gli spacciatori e i drogati non sanno come fare…

18 Mar 2020 13:07 - di Redazione
Raimo

Incredibile ma vero. L’ultrà della sinistra radicale Christian Raimo, scrittore e assessore alla Cultura del III Municipio,  tra i costi sociali del virus che terrorizza il Paese include anche la sparizione della droga. Non si trova più. E sembra quasi rammaricarsene in un post su facebook che ha destato meraviglia e indignazione.

Il discusso post di Raimo

Eccolo: “In questi giorni non si trova roba – scrive Raimo sui social – Gli spacciatori sono chiaramente scomparsi. I rifornimenti sono chiaramente bloccati. Zero fumo, erba, coca, eroina. I tossicodipendenti ma anche chi ne fa un uso abituale, anche solo ludico, stanno subendo contraccolpi fisici e psichici notevoli. I medici sono surclassati da richieste di aiuto. Tra le tante cose che questa pandemia ci fa capire è il valore dell’antiproibizionismo e che il proibizionismo ha anche degli effetti sociali devastanti”.

Non solo gli utenti si sono ribellati a questa definizione della droga come “bene ludico”. Una severa reprimenda arriva anche dall’associazione Pro vita & famiglia che accusa Raimo di diffondere la cultura della morte con il suo devastante messaggio.

La cultura della morte

”Invece di pensare alla cultura della morte – continua l’associazione – perché non pensa a fornire a queste persone valide iniziative e alternative sociali alla droga, la quale non vediamo come possa mai essere definita ‘ludica’. E’ un’occasione unica, per tutte queste persone che soffrono per colpa della tossicodipendenza, di trovare il coraggio e la spinta per uscire da quella condizione di devastazione in cui versano. Molti di loro cercheranno ora una mano per uscirne, non nuove tentazioni per tornare nell’autodistruzione. E’ indubbio poi, dal punto di vista pubblico, che al di là delle singole problematiche il numero del consumo scenderà, e questo è un dato positivo che dovrà farci riflettere sulle future politiche dei governi”. ”In questo momento così delicato per il Paese, dove l’invito a tutti è quello di stare a casa, a ritrovare il senso della vita e il valore delle relazioni, del contatto umano, dell’amicizia e dell’amore, Raimo si concentra sugli ‘spacciatori scomparsi’ con un senso delle istituzioni che ci fa vergognare”, conclude Pro vita.

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